C'è qualcosa che si muove, nella lotta all'abusivismo edilizio in provincia di Trapani. Come ha raccontato più volte Tp24 in questi anni, c'è un grande scandalo: immobili costruiti entro i 150 metri dal mare, quindi, per legge, totalmente abusivi, che i Comuni hanno acquisito al loro patrimonio, in attesa di abbatterli; solo che l'abbattimento non avviene, e i proprietari, spesso rappresentanti della upper class siciliana con seconde e terze case, continuano a fare la loro bella vita. A Marsala, come abbiamo raccontato qualche giorno fa (qui l'articolo), le demolizioni, avviate dall'allora Sindaco Renzo Carini - che finì pure sotto scorta per le minacce ricevute - si sono, di fatto, quasi arrestate. E addirittura i funzionari del Comune non sanno quanti sono gli immobili da abbattere, e come mai le demolizioni sono ferme. E gli altri comuni della provincia? Trapani, in pratica, non è pervenuta. Non sappiamo nulla, dal comune capoluogo.
Ma c'è un caso virtuoso, che rischia di fare scuola, mostrando che ripristinare la legalità si può, anche da noi. Ed è il caso del Comune di Erice. Sembra quasi incredibile, considerando gli scandali che attraversano Erice (dal concorso per i precari con il trucco, fino al caso parcheggi che investe la Sindaca Daniela Toscano). Va detto anche che l'amministrazione di Erice è sicuramente favorita dal fatto di aver, tutto sommato, pochi chilometri di costa nel suo territorio da difendere e tutelare, da San Giuliano a Pizzolungo. Ma la vicenda è interessante, e va raccontata.
Gli immobili totalmente abusivi e insanabili acquisiti al patrimonio del Comune di Erice sono attualmente trenta. Ricadono tutti entro i 150 metri dal mare e la legge è molto chiara: abbattimento, e basta. Ecco, ad Erice, con grande sorpresa, questa estate sono cominciate le demolizioni. E che demolizioni. Mica ruderi, come in altri Comuni, dove si abbattonio scheletri o magazzini, giusto per fare finta di combattere l'abusivismo. Ad Erice, a Pizzolungo, si è abbattuta una signora villa. Qui l'articolo. I tempi sono quelli che sono: l'ordinanza di demolizione era del 30 Novembre 1993...
Ma che è successo? Semplice. Al Comune hanno preso questo elenco, lo hanno messo in ordine cronologico, hanno fatto un piano economico per gli abbattimenti, e hanno dato il via. Senza guardare in faccia nessuno, ma cominciando dal più antico, appunto quello risalente al 1993.
Il fatto è che quando l'ente pubblico dà l'esempio e dimostra che fa sul serio, gli altri si adeguano. E così, abbattuto il primo immobile, altri due proprietari hanno deciso che era meglio provvedere da soli all'abbattimento. La legge prevede infatti che ad abbattere può essere o il Comune, che si rivale sul proprietario, o il proprietario a sue spese (e chiaramente gli costa molto meno ...).
Si passa così avanti, in questa speciale graduatoria, dove l'ordine di demolizione più recente è di 20 anni fa, del 1999. Da allora ci sono state infinite battaglie giudiziarie, e tanti, tra politici e funzionari, che hanno chiuso un occhio, come avviene in molti Comuni. Tant'è che spesso devono scendere in campo le Procure, aprendo fascicoli per omissioni di atti di ufficio.
Quanto costa demolire le case ad Erice? Secondo il piano finanziario del Comune 900.000 euro. Costi che, lo ricordiamo, vengono poi addebitati ai proprietari, quindi il Comune si rifà delle spese. Ma c'è di più, perché ad Erice ne hanno studiata un'altra: non solo stanno procedendo con l'abbattimento delle case abusive e insanabili, ma dato che queste sono da tempo proprietà del Comune, è stato calcolato un canone d'affitto che è stato chiesto ai proprietari. Proproi così, gli uffici comunali hanno calcolato il canone d'affito degli ultimi cinque anni e lo hanno chiesto ai proprietari. Per coincidenza, l'affitto totale dei 30 immobili, per cinque anni, è di 900.000 euro circa. Quindi il Comune da questa operazione tra affitti e costi a carico degli abusivi andrà pure in segno più.
Va detto però che non tutto è proceduto nel verso giusto. In sede di approvazione del bilancio l'importo di 900.000 euro è stato falciato, e sono rimasti solo 100.000 euro. I funzionari non si sono scoraggiati, e hanno cominciato gli abbattimenti per i primi immobili. Il primo nella lista, come dicevamo era quello di Marra / Di Stefano (gli atti all'albo pretorio sono pubblici), ed è andato giù. Il secondo era di proprietà di Michele Pellegrino, un bungalow sul mare. Ha capito l'antifona e si è autodemolito l'immobile. Il terzo ha un procedimento giudiziario ancora in corso, quindi si va al quarto (nella lista consultata da Tp24: Sansone Salvatore), che però poi si è convinto anche lui di fare la demolizione. Morale: se un'amministrazione comincia a fare sul serio, gli altri si adeguano. E alla fine abbattere le case costerà molto meno dei 900.000 euro previsti.
Questo accade ad Erice. Ma in quanti Comuni ci sono immobili abusivi, acquisiti ormai da 30 anni al patrimonio pubblico e che restano ancora in piedi, anzi sono anche affittati per le vacanze dai "proprietari"?
Va detto, inoltre, che ad Erice gli immobili abusivi non sono solo trenta. Ci sono poi una serie di immobili non ancora passati al demanio, altri per cui ci sono ordinanze di sgombero e procedure in corso.
Ma il fatto è che si è attivato un meccanismo virtuoso. Il Comune di Erice, ad esempio, non è lasciato solo in questa procedura. Collaborano anche l'Enel e l'Eas, per le rispettive competenze, le forze dell'ordine, ma senza nessuna tensione, senza nessuna lettera minatoria, come invece accaduto da altre parti. Qualche giorno fa, ad esempio, è stata abbattuta una verandina abusiva a San Giuliano, in una delle zone più "calde" di Erice. Ma sono intervenuti tutti: la ditta incaricata, l'ufficio tecnico, i vigili a spiegare alle persone cosa stava accadendo. "Abbiamo tenuto il punto" dicono dal Comune di Erice. Le persone hanno capito. Tutto è filato liscio.