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01/10/2019 08:00:00

In Sicilia voli troppo cari. I bagagli sono diventati un lusso

Tra alti costi dei titoli di viaggio, costi aggiuntivi e rischi di pesanti riduzioni di tratte aeree soprattutto su Catania verso le maggiori città italiane come Roma e Milano, in Sicilia si parla già di rischio isolamento e di regime di quasi monopolio, con ulteriore aumento dei prezzi dei biglietti aerei. Ad aggravare la situazione della Sicilia, la carenza di infrastrutture e facili collegamenti tra le sue maggiori città e diverse provincie; la mancanza di lavoro; un sistema sanitario che ha ancora tanto da imparare in termini di efficienza dal nord Italia, che resta ancora oggi meta di viaggi della speranza per tanti siciliani.

Ecco perché «la continuità territoriale per la Sicilia è una priorità urgente a cui i siciliani non possono più rinunciare». Lo dice con estrema chiarezza Alfio Papale, deputato regionale di Forza Italia, che esprime preoccupazione per il futuro dei trasporti e della mobilità dalla Sicilia verso Roma e Milano, i cui costi incideranno in maniera negativa soprattutto sulle spalle delle famiglie siciliane.

«I passeggeri siciliani - dice Papale - non possono pagare uno scotto così pesante per raggiungere Roma. È opportuno che il governo regionale rilanci la questione sulla continuità territoriale, così come succede per la regione Sardegna. Molti siciliani quotidianamente effettuano spostamenti per raggiungere le regioni del centro e nord Italia per ragioni di lavoro, studio o anche salute. Il costo degli spostamenti non può gravare totalmente sulle tasche dei siciliani. Inoltre, a fronte della grave precarietà del lavoro in Sicilia e addirittura per molti cittadini della mancanza del lavoro, la continuità territoriale è un’esigenza primaria per evitare che quei lavoratori che trovano occasioni di lavoro fuori dalla nostra isola non siano costretti a rinunciarvi per gli enormi costi di trasporti da sostenere, superiori spesso ai possibili guadagni». Così Papale, dopo l’annuncio dell’interrogazione, è passato dalle parole ai fatti, affinché «la promessa della continuità territoriale diventi un diritto acquisito per i siciliani».

Al presidente della Regione Nello Musumeci e all’Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Marco Falcone, Papale ha chiesto di conoscere «lo stato delle trattative in corso con i Ministeri competenti e l’eventuale intenzione di predisporre azioni finalizzate ad assicurare altresì la continuità territoriale anche per gli scali di Palermo e Catania e garantire la movimentazioni di milioni di passeggeri con minor aggravio di spese da e per il Centro-Nord Italia, soprattutto per i giovani che periodicamente si muovono da e per la Sicilia, e conoscere quali azioni si intende mettere in atto attraverso gli organi competenti centrali e regionali considerando, altresì, i recenti avvenimenti quali la cancellazione dei voli Vueling, da Catania e Palermo per Roma dal primo ottobre, a fronte anche della crisi Alitalia che fra breve esploderà con l’arrivo di nuovi partner e che per molti mesi potrebbe creare ripercussioni su collegamenti con le destinazioni italiane più battute, anche a causa dell’ipotesi di conflittualità già verificatesi negli anni passati».