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17/09/2019 06:00:00

Marsala, il consiglio comunale deve decidere sugli impianti di compostaggio di comunità

Il regolamento e l’utilizzo del compostaggio domestico, con gli impianti di “Prossimità” e di “Comunità” è stato al centro dell’ultima seduta consiliare di Marsala.

L’approvazione del regolamento permetterà al Comune di partecipare all'apposito bando di finanziamento regionale che riguarda proprio quegli impianti di compostaggio vicini alle case dei cittadini, insomma, veri e propri impianti della "porta accanto". In Aula hanno spiegato sia il regolamento, sia come funzionano questi impianti, il dirigente Giuseppe Frangiamore e il vicesindaco Agostino Licari, il quale ha comunicato all'Aula che il termine ultimo per la presentazione dei progetti è stato prorogato al prossimo 7 Ottobre, rispetto alla scadenza fissata per il 20 Settembre. Il punto su cui si è particolarmente incentrato il dibattito in Aula è stato quello sulla scelta dei siti comunali in cui saranno collocati gli impianti di compostaggio.

I cinque siti scelti dall’amministrazione per gli impianti di comunità - Il progetto dell'Amministrazione Di Girolamo ha individuato cinque siti in altrettante contrade marsalesi: San Leonardo (all’interno del parcheggio), Paolini (vicino al campo di calcio), Strasatti (vicino alla piazza in fase di realizzazione), e poi le contrade Ciavolo e Ventrischi (in alcuni terreni comunali).

Le caratteristiche degli impianti di compostaggio - Come ha illustrato il dirigente Frangiamore, gli impianti elettromeccanici per il Compostaggio di Comunità mirano a dare agli utenti la possibilità di conferire l'organico vicino al domicilio. Il compost, prodotto dalla trasformazione del rifiuto conferito, sarà poi utilizzato dagli stessi utenti. Il tutto, consentirà di fruire di uno sconto sulla tassa rifiuti. Ciascun impianto necessita di alcuni requisiti, tra cui un'area a servizio di circa 110 mq, allacci elettrico-idrico-fognario, un'utenza di 600 famiglie nel raggio di un chilometro. Con procedura di gara ad evidenza pubblica si provvederà ad individuare il soggetto collettivo che gestirà l'impianto.
I dubbi dei consiglieri comunali - Sulla scelta dei siti dove posizionare gli impianti e in particolar modo a San Leonardo e Strasatti, ma anche sulle modalità di utilizzo e sul fatto che non tutti i cittadini avranno la stessa possibilità di risparmio, sono stati diversi i consiglieri comunali ad esprimere le loro perplessità, Giovanni Sinacori, Flavio Coppola, Calogero Ferreri, Letizia Arcara, Luigia Ingrassia, Arturo Galfano, Aldo Rodriquez, e lo stesso presidente Enzo Sturiano.

Gli interventi dei consiglieri - Flavio Coppola: “Se la compostiera è al servizio di 600 famiglie, con quale criterio queste si sceglieranno? Io non voglio un sistema che permette che ci siano dei cittadini che abbiano delle opportunità in più rispetto ad altri”. Letizia Arcara: “Ho molti dubbi su questo regolamento. Non va a scontrarsi con il nostro sistema porta a porta? Come si fa ad individuare un’area di 600 utenze in zone dove la densità demografica è molto scarsa. Perché non interpellare i cittadini anche per questo, perché non tenere in considerazione il loro parere, sarebbe un fatto democratico. Ci vuole un approfondimento della delibera”. Calogero Ferreri: “Preferisco una compostiera di comunità in un’isola ecologica e non in una piazza dove, forse, verrà vandalizzata”. La pensa in maniera diversa la consigliera Linda Licari. Per lei il progetto andrebbe approvato subito: “La delibera che riguarda i regolamenti del compostaggio comunitario, secondo me, andrebbe approvata subito al di là dei finanziamenti che riguardano in questo caso gli impianti di comunità”. E infine il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano: “E’ una pazzia andare a rovinare la piazza della Chiesa del Rosario. Da parte di tutti c’è la volontà di non far perdere il finanziamento, ma facciamo in modo di valutare altri siti per poter poi decidere assieme”.

Sulla situazione del compostaggio di comunità, abbiamo chiesto informazioni al vicesindaco Agostino Licari: "A parere degli uffici le cinque  aree individuate per gli impianti di comunità sono quelle che potrebbero avere un maggior punteggio per poter accedere al finanziamento. I consiglieri comunali hanno chiesto di poter valutare altri siti e gli uffici comunali hanno già trasmesso una nota con gli ulteriori siti da individuare per collocare questi centri di compostaggio comunale. Bisogna distinguere tra centri di compostaggio di prossimità e di comunità – continua il vicesindaco -, quest’ultimi vanno al servizio della comunità, se sono lontani dai centri abitati non svolgono il ruolo per cui sono stati pensati. La loro peculiarità è che l’utente non deve essere distante oltre il chilometro dall’ubicazione dell’impianto. Noi dobbiamo trovare quelle comunità tipiche, come potrebbe essere quella di Ciavolo-Digerbato dove, attorno ad un agglomerato di abitanti nel raggio di un chilometro, è possibile ubicare quel centro che diventa al servizio di quella comunità. Il centro deve avere tutte le caratteristiche tecniche del bando e questo, già fatto a giugno è stato prorogato alla data del 7 ottobre, così abbiamo trasmesso questi ulteriori siti, in modo che il consiglio comunale possa scegliere tra diverse opzioni rispetto alle prime presentate dall’amministrazione. Noi abbiamo le cinque opzioni con le migliori caratteristiche per partecipare meglio al bando. Ora sono stati indicati altri siti in modo che il consiglio possa decidere, anche se c’è il rischio che si possa optare per quelli con un punteggio minore. Noi stiamo optando per avere il massimo del finanziamento possibile, e cioè di 1 milione e duecento mila euro, per cinque impianti per un massimo di 150 tonnellate annue”.
 



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