Il piano di marketing territoriale della provincia di Trapani pensato dal Distretto turistico? Rischia di essere un doppione.
E' l'accusa lanciata dal commissario straordinario dell'ex Provincia di Trapani, Raimondo Cerami, sul Piano per la creazione di strumenti di marketing per lo sviluppo del turismo in provincia di Trapani e la creazione della destinazione turistica West Sicily. Una critica che non è piaciuta a Rosalia d'Alì, assessore al turismo a Trapani e presidente del Distretto turistico della Sicilia Occidentale. D'Alì non ha preso bene quanto sollevato da Cerami, e si è detta “sorpresa e imbarazzata dall'intervento del commissario del Libero Consorzio.
Cosa è successo?
Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi su Tp24, il Distretto turistico sta progettando un piano di marketing per la creazione della destinazione turistica della provincia di Trapani. Un piano che in questa fase embrionale prevede la partecipazione dei Comuni che mettono tanti soldi, 2,5 milioni di euro, che potrebbero aumentare. Il piano pensato qualche mese fa costerebbe tanto, e già 11 Comuni hanno aderito nonostante non ci siano informazioni dettagliate su costi, target, strumenti e benefici. “E' una linea guida, stiamo lavorando al piano definitivo”, ci disse d'Alì qualche giorno fa. Tra gli interventi c'è anche quello della creazione dell'ennesimo sito turistico.
A Raimondo Cerami, però, questo piano non convince. Costa tanto e rischia di essere un doppione.
Perchè l'ex Provincia avrebbe già un piano di marketing, come dice il commissario Cerami. Il piano del Distretto turistico, scrive Cerami, “' volto a creare la destinazione turistica West Sicily con piani di comunicazione e marketing, prevede oltre alle spese per consulenze varie anche la creazione di un sito internet per un importo previsto di 307.500 euro”.
Il commissario straordinario dell'ex provincia si è detto “sorpreso” della notizia visto che “il Libero consorzio comunale di Trapani ha già adottato uno strumento programmatico denominato 'Strategia del LCC di Trapani 2020' finalizzato allo sviluppo economico e sociale dell'intero territorio provinciale, che è stato da tempo messo formalmente a disposizione dei 24 comuni facenti parte delle agenzie di sviluppo locale con soci pubblici”.
“L’intendimento - aggiunge Cerami - era quello di dotare il LCC di Trapani di un documento programmatico, utile per un ragionamento che tutti gli attori del territorio (Comuni e tutte le agenzie produttive ed associative operanti nel territorio) sono chiamati a sviluppare attorno ad un tavolo tecnico per elaborare insieme un’ipotesi di sviluppo socio-economico del territorio trapanese che miri a stimolare e attrarre interventi ed azioni pubbliche di ampio respiro”.
Cerami non comprende pertanto l’iniziativa intrapresa dal Distretto turistico a fronte di un iter già avviato che ha registrato diverse riunioni con i Comuni ed i vari rappresentanti dei Gal e GAG e dello stesso Distretto turistico per passare alle fasi attuative della Strategia 2020, tenendo anche conto che il “LCC è già dotato di un portale turistico in multilingue con classificazione delle risorse geo-referenziate, ricche di contenuti, itinerari, eventi, brochure, video, autoguide, elenco delle strutture ricettive soggetti a verifiche e controlli periodici di idoneità, collegato con i principali social in uso ed eventualmente da implementare con nuovi servizi interattivi, quali ad esempio realtà aumentata o App da destinare agli smartphone”.
Insomma per il commissario dell'ex Provincia l'iniziativa del distretto turistico fa correre i rischio di un doppione inutile e costoso. “Invece la vera sfida per attrarre maggiori risorse finanziarie dovrebbe essere quella di presentarsi coesi come territorio provinciale con un’unica strategia di sviluppo che comprenda anche un Piano di promozione di tutto il territorio, capace di risollevare i flussi turistici in provincia di Trapani, che è in forte sofferenza per le notorie difficoltà che sta attraversando l’aeroporto Trapani-Birgi”.
Cerami auspica, invece, che la sinergica azione dei 24 comuni venga indirizzata, nell’ottica del ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020, verso il modello organizzativo ” Destination Management Organization” (DMO), che il LCC di Trapani può coordinare e gestire”.
L'intervento di Cerami non è piaciuto molto a Rosalia d'Alì, presidente del Distretto turistico.
“Ho appreso con estremo stupore, dispiacere ed anche un pizzico di imbarazzo di un intervento pubblico, diffuso alla stampa con un comunicato, da parte del dottor Raimondo Cerami, Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Trapani, in merito al piano di marketing turistico. Ricordo allo stesso Commissario che era presente, mesi fa, durante la riunione di presentazione del piano, dunque mi sorprende non poco il fatto che egli ne sia venuto a conoscenza soltanto tramite articoli giornalistici”.
“L’imbarazzo è naturale – prosegue la dott.ssa D’Alì – anche perché è chiaro e pacifico il fatto che non sia assolutamente possibile comparare il documento programmatico cui fa riferimento il dottor Cerami, che è fatto di analisi e teoria, col nostro piano di marketing che invece è immediatamente operativo e che punta con fermezza sulla creazione di una destinazione, promuovendola in Italia e all’estero con l’obiettivo di attrarre il maggior numero di turisti nell’intero territorio provinciale. Un piano che, per la prima volta, mette insieme i Comuni che hanno deciso di unire le forze per una strategia di marketing condivisa”.
La presidente del Distretto turistico stronca poi il sito dell'ex Provincia. “Non posso non sottolineare, inoltre, senza presunzione ma solo con estrema oggettività, che non ritengo il tanto decantato sito web, cui si fa riferimento nella nota diffusa dal Libero Consorzio, un adeguato e moderno biglietto da visita del nostro territorio, come invece sarà il nostro che è frutto di una attenta analisi di web marketing e di comunicazione, come se fosse una vera e propria porta di accesso del mondo al nostro territorio – aggiunge d'Alì. Mi viene anche da chiedere: quali e quanti sono gli accessi giornalieri a quel “portale turistico in multilingue”? Chiedo di rendere pubblici i dati numerici, cosicché si possa comprendere su quali basi sia fondata la mozione sollevata dal Libero Consorzio”.
“Infine, sottolineando l’opportunità di un sincero dialogo istituzionale ancor prima che pubblico, invito il dott. Cerami ed il Libero Consorzio ad una sana collaborazione per il bene di tutti, dal momento che le polemiche, a mio modesto avviso, non giovano ad un territorio che proprio in questa fase ha bisogno di unione e partecipazione. Noi siamo disponibili, attendiamo la sua risposta” conclude la presidente del Distretto turistico.
La sensazione è, come accade spesso, che sui temi importanti, com'è quello dello sviluppo del territorio attraverso l'economia turistica, le istituzioni siano lontane tra loro, che non si parlino, e che facciano un po' come gli pare.