Una quindicina di volontari, con due operai della Fondazione San Vito Onlus, hanno raccolto circa 65 quintali di uva in un fondo agricolo di contrada Fiumelungo, a Salemi, in quella che stata battezzata la “vendemmia della legalità”.
Il vigneto è quello confiscato a un mafioso di Vita, Calogero Musso, ritenuto, negli anni ’90, il reggente della famiglia mafiosa di Vita. Coinvolto nelle indagini “Petrov” (1994) e “Omega” (1996), Musso è stato condannato all’ergastolo nell’ambito di quest’ultima.
Quella raccolta è uva biologica, frutto del lavoro dei collaboratori della Fondazione “San Vito, presieduta da Vito Puccio, che alla vigilia della vendemmia ha lanciato un appello a quanti volevano parteciparvi.
“Partecipare alla mattinata d’impegno sociale – aveva dichiarato Puccio - è un’occasione di condivisione”. E la risposta è stata confortante. La Fondazione San Vito, da qualche mese, è tornata a gestire il bene confiscato alla mafia e acquisito al patrimonio del Comune di Salemi.
“Da quasi due anni – ha spiegato una nota diffusa sabato - il periodo di gestione era scaduto e il nuovo bando pubblicato dal Comune è stato nuovamente aggiudicato dalla Fondazione.” In mezzo al vigneto, nell’ex casolare, c’è un ristorante con cucina tipica siciliana, dove, ieri, oltre alla raccolta “a mano” dell’uva, altro momento di condivisione è stata una colazione rustica tra operai e volontari.