Trecento mila euro per un sito. Un Piano non definitivo, molto impreciso, ma i Comuni stanno cominciando a mettere i soldi. E’ il Piano di Marketing Territoriale per la provincia di Trapani che sta predisponendo il Distretto turistico della Sicilia Occidentale. Una strategia che serve a creare il brand “West Sicily” come destinazione turistica e su cui i Comuni verseranno qualcosa come 2.5 milioni di euro.
LA DESTINAZIONE TURISTICA
“La mancanza di informazioni relative al territorio coinvolto non permette di sviluppare un’analisi del contesto né strategie speci?che per valorizzare i punti di forza attrattivi dei luoghi del territorio nè, tantomeno, un cronoprogramma”.
Si apre così, con molta imprecisione il Piano per la promozione del territorio che è stato presentato lo scorso settembre ai Comuni che fanno parte del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale.
Ieri abbiamo parlato di come alcuni dei Comuni della provincia di Trapani, riuniti sotto la guida del Distretto turistico, si stiano mettendo insieme per un nuovo accordo di co-marketing. Un co-marketing 2.0, con il quale non si vogliono comprare i voli da Ryanair come accadeva in passato, ma si cerca di raggiungere un obiettivo ben più ambizioso: creare la destinazione turistica “West Sicily” con piani di comunicazione e marketing. I Comuni si stanno attrezzando per partecipare a questa nuova versione del co-marketing, ma ci sono un po’ di cose poco chiare. Intanto proprio la mission. Si vuole promuovere il territorio, creare una destinazione turistica, ma non saranno tutti i Comuni a partecipare.
Al momento hanno sottoscritto l’accordo 11 Comuni, ieri abbiamo visto quali sono e quanti soldi mettono. Come ci ha detto la presidente del distretto turistico Rosalia d’Alì, che è anche assessore al turismo a Trapani, da questo gruppo si è sfilato il comune di Castellammare del Golfo, mentre vorrebbe entrare Mazara del Vallo. Il punto è che molti Comuni resteranno fuori, allora che senso ha promuovere una parte del territorio? Inoltre la sfida è davvero difficile, perchè si parla di un territorio che non ha un’identità definita come la possono avere le Madonie, il Salento, la Maremma. Trapani invece è diversa da Marsala, Mazara, e la sfida è proprio la creazione di un’identità.
300 MILA EURO PER UN SITO
Dicevamo che a settembre il Distretto turistico ha elaborato il Piano per la promozione del territorio. Una trentina di pagine (per scaricarlo clicca qui) che sembrano una lezione su come si fa web marketing, in cui si punta solo ed esclusivamente sul web. Non sono specificati target, non sono definiti obiettivi precisi, su quali caratteristiche del territorio puntare. D’altronde il documento si apre con una dichiarazione precisa, cioè che in questa prima fase viene presentato il metodo e la strategia, e “sarà completato in maniera dettagliata una volta chiarito il territorio coinvolto”. Sono specificati soltanto i costi. E sono abbastanza alti. Il piano prevede una spesa per tre anni di 4,7 milioni di euro. Ma come abbiamo detto ieri i Comuni stanno partecipando con quote che, fatta fuori Castellammare, sono di circa 2 milioni 250 mila euro.
Tra le voci che spiccano c’è appunto la “Creazione di un Brand e di una brand identity”: 40.000 euro. Si parla poi di “web presence”, non è altro che la creazione di un sito, una piattaforma la cui spesa prevista, inclusi gli aggiornamenti per tre anni, è calcolata in 307.500 euro. Poi troviamo la gestione del “content management”, dalla realizzazione di video ai social, la cui spesa prevista era di 1,1 milioni di euro. Poi c’è la pubblicità, sempre sul web, dall’email marketing, all’”advertising”, la cui spesa minima suggerita è 3.265.000 euro. Se queste sono le premesse, insomma, il rischio è che si tratti di un piano orientato più a dare consulenze che a risollevare i flussi turistici in provincia di Trapani
MA NON E’ IL PIANO DEFINITIVO
I Comuni, dicevamo, hanno preso questo Piano come spunto per convincersi a sottoscrivere l’accordo e a cominciare ad adoperarsi sborsare i soldi. Al momento hanno deliberato il versamento delle quote soltanto Trapani ed Erice. Il Piano però non è quello definitivo, come ci conferma anche Rosalia d’Alì. “Questo è solo in piano di massima, mancano molte cose, e stiamo lavorando per mettere a punto una strategia che è molto più complessa della creazione di un sito web. Sarà una strategia di marketing multilingua, in italiano, tedesco, francese, spagnolo e inglese. Si individueranno target ben precisi”. La presidente del Distretto Turistico spiega a Tp24 che si sta lavorando sugli avvisi per affidare gli incarichi alle agenzie. “Abbiamo individuato l’esperto che si occuperà della stesura del piano definitivo e del responsabile amministrativo. Dalle agenzie che selezioniamo esigiamo qualità ed esperienza. Il gruppo di lavoro è pronto”.
Cosa cambierà da questa bozza trasmessa ai Comuni? D’Alì ci anticipa che occorrerà ridefinire il budget visto che Castellammare del Golfo è uscita di scena. Poi questo verrà impegnato soprattutto sul progetto di marketing e della creazione della destinazione turistica, circa l’80% del budget. La restante parte andrà utilizzata per permettere al territorio la partecipazione a fiere di settore e ad altre attività.
E SE I COMUNI NON PAGANO?
Mancano però i soldi. “Abbiamo la squadra completa, c’è anche il comitato tecnico, mancano i fondi. E i Comuni adesso devono fare la loro parte”, aggiunge d’Alì. Infatti la preoccupazione della presidente del Distretto turistico è che ci siano tutti i documenti pronti, gli avvisi pubblicati, e non ci siano soldi in cassa. La preoccupazione è che vada a finire come il vecchio co-marketing, quello con Ryanair, in cui i Comuni tardavano a versare le quote. “Non vorrei che sul più bello non ci fossero le risorse economiche. Lunedì ci sarà il cda del Distretto e solleciterò i sindaci a versare le quote” aggiunge d’Alì.
I tempi però si fanno corti, perchè l’obiettivo sarebbe avere tutto definito entro la prossima primavera secondo le previsioni del distretto. Non sarà un po’ tardi?
Nel frattempo si cercano idee e di creare dal nulla quell’identità turistica che la provincia di Trapani non ha.