Circa 2 milioni e mezzo di euro per sponsorizzare la provincia di Trapani, attraverso il web, e non solo, con l’obiettivo di aumentare i flussi turistici.
E’ il “Piano strategico per la promozione del territorio” a cui hanno aderito alcuni Comuni della provincia di Trapani e studiato dal Distretto turistico della Sicilia Occidentale. Un piano però che, oltre ad essere abbastanza costoso, lascia molti dubbi. E soprattutto non è chiaro al momneto che utilità porterà. Nel frattempo i Comuni stanno cominciando ad attrezzarsi per sborsare i soldi. Costi, strumenti, benefici. Ecco cosa si sa dello strumento che dovrebbe creare la destinazione turistica della provincia di Trapani e risolvere, in parte, i problemi di un comparto in depressione.
IL DISTRETTO TURISTICO
In provincia di Trapani è stata creata alcuni anni fa la fondazione Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, ne fanno parte 17 dei 24 Comuni della Provincia, e altri enti e organizzazioni, da Sicindustria Trapani, alla ConfCommercio, ai sindacati, alle associazioni di operatori turistici. Presidente del Distretto è attualmente Rosalia D’Alì, assessore al turismo a Trapani.
Il pallino è vecchio, ma in tempi di forte crisi si fa ancora più esigente: creare la destinazione turistica della provincia di Trapani.
Da qui nasce il Piano.
IL CO-MARKETING 2.0
Si può parlare benissimo di co-marketing 2.0. Ricordate bene? Negli anni passati i Comuni della provincia di Trapani mettevano mani in tasca e versavano una quota consistente per pagare la Ryanair che effettuava dei voli da e per Trapani Birgi. Erano gli anni del co-marketing, in cui l’aeroporto di Birgi raggiungeva oltre 1.5 milioni di passeggeri, in cui i comuni compravano, sostanzialmente, passeggeri e quindi visitatori, da Ryanair. Adesso questo sistema non va più bene, anche perchè Ryanair ha direzionato il suo business su Palermo, “piattaforma” meno problematica di quella trapanese.
Bene, dopo anni di distanza si ripropone un altro accordo di co-marketing, una versione aggiornata, è il Piano di promozione messo a punto dal Distretto Turistico, che ha la forma giuridica di una fondazione. L’accordo, dicevamo, somiglia molto a quello fatto negli anni di Ryanair. Ma non è la stessa cosa. Non hanno lo stesso scopo. Quell’accordo di co-marketing sulla carta serviva per comprare spazi pubblicitari, nella pratica per comprare passeggeri e traffico su Birgi. Questo è diverso, serve per sviluppare una strategia di promozione del territorio. Per far conoscere la provincia di Trapani e creare la destinaziona turistica. Pubblicità, marketing, chiamatela come volete. Ma sarà costosissima.
I COSTI
Appunto, quanto costa il Piano di Marketing Territoriale?
In totale i Comuni che partecipano a questo accordo per sostenere il Piano di Marketing territoriale dovranno versare, in tre anni, 2 milioni 516 mila 250 euro.
I Comuni utilizzeranno, in parte le risorse dell’imposta di soggiorno che versano i turisti alle strutture ricettive.
I Comuni di Trapani e Marsala verseranno in tre anni 549 mila euro, e sono le città che maggiormente contribuiscono al Piano. A San Vito Lo Capo e Favignana costerà 292.800 euro ciascuno in tre anni. Erice e Castellammare del Golfo verseranno 219.600 euro ciascuno. Gli altri comuni sono Valderice (164.700 euro), Custonaci (82.350), Paceco (54.900), Salemi (54.900), Buseto Palizzolo (36.600), tutte cifre che riguardano il prossimo triennio. Triennio che parte proprio dal 2019, tant’è che le amministrazioni si stanno già adoperando per racimolare i soldi. Cliccando qui si può leggere il prospetto economico annuo per ogni comune della provincia.
Un impegno preso dalle amministrazioni sulla base di un piano reso pubblico proprio dal Comune di Erice, la cui giunta ha approvato il 9 agosto scorso la delibera di finanziamento dell'accordo. Il tutto sulla base di un Piano non definitivo, che dettava solamente delle linee guida su cui operare. Quel Piano nella sua interezza, per come è stato predisposto dal Distretto Turistico costerebbe molto di più, quasi il doppio.
Il Piano di Marketing redatto lo scorso settembre prevede un investimento complessivo di 4,7 milioni di euro. E in base ai documenti pubblicati non è chiaro se il Piano sia stato ridimensionato nelle cose da fare, o se ci saranno altre fonti di finanziamento. Il Piano sta servendo ai Comuni per convincersi a partecipare all’accordo e sborsare i soldi per creare la destinazione turistica West Sicily. Un documento lacunoso, che parla molto, e soltanto, di strategie da applicare al web, mentre ci sarebbero altre cose da fare, come la partecipazione a fiere ed esposizioni. Un documento che sembra essere una lezione sul web marketing senza specificare target, e benefici sul territorio.
Questa però è soltanto la versione di prova. Quella definitiva? Ne parleremo domani.