Caro direttore, ho letto l'intervista a Massimo Pastore, tra i maggiori, a mio avviso, esponenti della cultura lilibetana.
Dava una chiave di lettura contemporanea, come l'autore che ha portato in scena, dell'Antigone di Sofocle. Si tratta della disobbedienza civile. Massimo, persona che stimo profondamente, vede in Antigone, un disobbediente, e non gli si può dare torto, pensiero che condivido pienamente.
La partecipazione della gente, anche nei musei lo considera un embrione della disobbedienza. Alimentiamo questo embrione, ognuno di noi. A tal proposito faccio mio e spero nostro mutuandolo e contemplandolo per la disobbedienza civile l'aforisma di Karl Marx: “da ognuno per le proprie capacità, ad ognuno secondo secondo i propri bisogni”. In questi ultimi 14 mesi, l'hanno fatto meravigliosamente: Mimmo Lucano, Carola Rackte, Domenico Mogavero, sul nostro territorio Salvatore Inguì.
Adesso tocca a noi, raccogliamo il testimone della disobbedienza civile e continuiamo la corsa verso l'umanità. Sono certo troveremo enorme compagnia, così facendo alimenteremo l'embrione fino a farlo diventare, feto con solidarietà e fratellanza.
Grazie dell'ospitalità
Vittorio Alfieri