“Non ha fatto attività antimafia e antiracket”. Il Prefetto di Trapani ha cancellato dagli elenchi prefettizi l'associazione Antiracket di Marsala “La Verita Vive - Onlus”.
E' una nuova, grossa, tegola sull'associazione di cui da anni si occupa Tp24. Un'associazione che con il suo dominus, l'avvocato Peppe Gandolfo, non ha assistito vittime di racket e usura, né svolto attività antimafia, ma si è adoperata soltanto nella costituzione di parte civile nei processi di mafia, senza alcuna attività sul territorio.
L'associazione fino a qualche tempo fa si chiamava “Paolo Borsellino” ed è stato lo stesso figlio del giudice ucciso nella strage di via d'Amelio a diffidare Gandolfo e gli altri dall'utilizzo del nome del padre. Poi è arrivato il cambio di nome e per un periodo è stata presidente Piera Aiello, testimone di giustizia, oggi deputata dei 5 Stelle, finita al centro di un'inchiesta per falso. La sua elezione alla Camera si baserebbe su un certificato elettorale “mendace”.
Adesso però sull'associazione si abbatte un grosso macigno, perchè il Prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, ha disposto la cancellazione dall' elenco prefettizio. Significa che l'associazione non è riconosciuta come ente che svolge attività antimafia, e non può quindi usufruire dei benefici del caso.
Il giudizio della Prefettura di Trapani è impietoso e conferma quanto fatto emergere in questi anni da Tp24. Una decisione, quella del Prefetto di Trapani, arrivata dopo le verifiche fatte dalle forze di polizia in cui è emerso che l'associazione “non risulta aver perseguito gli scopi principali di prestare assistenza e solidarietà alle vittime e ai soggetti danneggiati da attività estorsive ed usuraie, né di aver messo in atto attività di supporto alle vittime né di aver fornito collaborazione continuativa alle forze di polizia”. Un'associazione antiracket che non ha fatto antiracket.
Si legge nel decreto di cancellazione dall'elenco prefettizio, inoltre, che “l'attività prevalente si è concretizzata nella costituzione di parte civile in numerosi processi relativi a soggetti distanti dal territorio di competenza e comunque non assistiti dalla stessa associazione”. Sono i processi sulle organizzazioni criminali sparsi per tutta Italia a cui l'associazione guidata di fatto da Peppe Gandolfo si è costituita parte civile senza averne interesse, se non quello di incassare lauti risarcimenti.
E a proposito di Peppe Gandolfo, socio e legale dell'associazione, il Prefetto scrive che nel 2013 ha assistito in qualità di legale due signori, Salvatore Marino e Luigi Agostino Saladino, all'atto della presentazione della denuncia per usura nei confronti di istituti di credito presso i quali avevano rapporti finanziari “non risultando tuttavia che lo stesso abbia fatto menzione all'associazione”. Insomma, Gandolfo ha assistito usurati, contro istituti di credito, ma non contro organizzazioni criminali, e soprattutto non l'ha fatto per conto dell'associazione antiracket.
Il Prefetto mette nero su bianco che l'associazione non possiede “la specifica operatività” per far parte dell'elenco prefettizio delle associazioni e fondazioni. Da qui arriva la cancellazione dall'elenco prefettizio. dell'associazione “La verità vive-onlus” di Marsala, l'associazione antimafia che non fa antimafia.