"Io non patteggio perchè non ho fatto niente". Lo ha detto il consigliere comunale di Erice Francesca Miceli che il prossimo 24 settembre, assieme al marito Fabio Grammatico, dovrà comparire dinnanzi al Gip del tribunale di Trapani Emanuele Cersosimo. Dopo la conclusione delle indagini che hanno coinvolto i due coniugi accusati di corruzione, infatti, è stata fissata l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Franco Belvisi.
Francesca Miceli sembra essere tranquilla. Di certo ha le idee chiare: "Io non faccio nessun accordo, voglio andare a processo perchè così dimostrerò la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Vale anche per mio marito". "Semmai - aggiunge - sono pronta a risarcire il Comune di Erice per il danno subito e in questa direzione ho fatto istanza per chiederne la quantificazione".
Secondo la tesi accusatoria, su richiesta di Francesca Miceli, l'ex assessore comunale Angelo Catalano, finito poi agli arresti domiciliari, avrebbe imposto all'impresa "Studio due costruzioni" di Girolamo Poma, di sospendere i lavori che stava eseguendo per conto del Comune, per andare a rimuovere la barriera architettonica che intralciava l'ingresso al bar di via Cosenza gestito da Fabio Grammatico, marito del consigliere comunale. In cambio del "favore", l'indagata avrebbe votato, in aula, a favore del Piano rifiuti.
La Miceli quindi sembra voler cambiare linea rispetto all'iniziale volontà di patteggiare una pena per non andare a processo, come raccontato nei giorni scorsi.
Delle vicende legate alla Miceli e all'indagine, una delle tante, che ha scosso il comune della Vetta, Tp24 si è occupato molte volte.
La consigliera ormai non fa più parte della maggioranza che sostiene la sindaca Daniela Toscano. La Miceli va verso la decadenza perchè ha collezionato 8 assenze consecutive e il consiglio comunale dovrà decidere sulla sua decadenza. In tal caso sarebbe sostituita da Ninni Simonte.
La sindaca Toscano nei mesi scorsi ha scaricato la Miceli dicendo chiaramente che “dove c'è lei non ci sono io”. Eppure in passato le dava i passaggi con l'auto blu del Comune per farla partecipare alle sedute di consiglio comunale più importanti. Vicenda, questa, che portò ad un'indagine a carico della sindaca Toscano per la quale il pm ha chiesto l'archiviazione, anche se l'abuso venne accertato.