Il Ferragosto in Sicilia non è stato solo mare, anzi, quello del 2019 verrà ricordato per il record di visitatori nei luoghi culturali siciliani. Dalla Valle dei Templi a Taormina un Ferragosto all’insegna della cultura con le visite nei parchi archeologici, musei e monumenti che hanno avuto una impennata esponenziale di visitatori.
I numeri record - Gli ottimi risultati si registrano a Palermo per l’Orto Botanico e la Zisa, al Duomo di Monreale, mentre nella Sicilia sud-orientale è andata bene la Neapolis di Siracusa. Si conferma leader nelle visite dei turisti la Valle dei Templi, che fa segnare il 10 per cento in più rispetto all’anno scorso: i visitatori sono stati 6.937 mercoledì e 6.500 giovedì, per totale di 13.437 visitatori contro gli 11.600 circa dello scorso anno.
Ed ancora positivi i risultati per la Casa natale di Pirandello, che ha visto 300 visitatori a giornata. Ma è boom anche per Selinunte che passa dal 1.350 presenze di Ferragosto 2018 alle 1.990 di quest’anno. «Questo – scandisce il neo-direttore Bernardo Agrò – è un incremento che ci incoraggia sulla crescita del parco. Significa che stiamo lavorando bene».
Anche ad Enna, buone le presenze al museo archeologico regionale di Aidone, in particolare i visitatori hanno ammirato la Dea di Morgantina. Come son state diverse centinati i visitatori dell’Anfiteatro romano di piazza Stesicoro, nel cuore di Catania. A Messina il museo regionale ha festeggiato Ferragosto con l’apertura fino a mezzanotte per poter fare ammirare le opere di Antonello da Messina e di Caravaggio. Un exploit incredibile per i siti culturali siciliani che è confermato dai dati ufficiali sono molto più affollati e visitati nei giorni festivi.
Mentre in tutta la Sicilia, siti culturali, pinacoteche e musei a Ferragosto facevano segnare numeri record di visitatori, forse è meglio dire, in quasi tutta la Sicilia visto che, nonostante la presenza di tanti turisti a Marsala, sia l’Ente Mostra di Pittura del Convento del Carmine, sia Palazzo Grignani, sono rimasti chiusi dal pomeriggio del 14 agosto fino a giorno 16, come abbiamo già raccontato in questo nostro articolo.
Turisti, dunque, spaesati, che sono arrivati in piazza Carmine e si sono trovati davanti a quei semplici cartelli bianchi attaccati al portone e al cancello dei due edifici, e provato a chiedere informazioni in centro senza avere nessuna risposta e perdendo la possibilità di visitare la straordinaria collezione permanente di Palazzo Grignani, con le opere di Mario Sironi, Carla Accardi, Emilio Isgrò e, soprattutto, la mostra «Consagra. Architettura», del Convento del Carmine.
Insomma, un vero autogol per Marsala, quinta città della Sicilia che si fregia di essere città turistica, quando non è in grado di garantire l’apertura delle sue pinacoteche nei giorni di Festa.
Fatto, come dicevamo, che fa indignare ancora di più considerando quello che sono riusciti a fare e il successo che hanno riscosso i parchi archeologici e i musei di tutta la Sicilia per le festività di Ferragosto.
Successo che stanno riscuotendo, anche gli eventi organizzati questa estate nei parchi archeologici di Selinunte e Segesta, dove, quest’anno in particolare è molto seguita la stagione teatrale delle «Dionisiache - Calatafimi Segesta Festival», (ne abbiamo parlato qui), sotto la supervisione del Direttore del Parco Archeologico di Segesta, Rossella Giglio, e del direttore artistico, Nicasio Anzelmo.
Per la dottoressa Giglio, il principale obiettivo è permettere a tutti i visitatori di diventare “segestani”, di riconoscere la passione greca per la cultura e la natura: binomio irrinunciabile se vogliamo ancora dirci cittadini consapevoli. Cosa che invece non si può affatto dire di voler fare lo stesso per tutti i visitatori che sbarcano a Marsala.