Il controverso progetto Acqua Sal allo Stagnone di Marsala, promosso dal Comune, dall’Università di Palermo e dal Libero Consorzio Comunale di Trapani è stato bocciato nei giorni scorsi dal consiglio comunale.
Dopo mesi di dibattiti, incontri, polemiche e divisioni sull’acquacoltura prevista nello specchio di mare di fronte e dentro Villa Genna, è stata votata favorevolmente la mozione di recesso che tra i primi firmatari ha il consigliere Daniele Nuccio e sottoscritta dai consiglieri A. Galfano, G. Sinacori, F. Coppola, G. Piccione, A. Rodriquez, P. Cordaro, L. Arcara e G. Milazzo. Al termine del dibattito, hanno votato "SI" al recesso proposto dalla mozione,16 consiglieri, mentre due hanno votato contro e quattro si sono astenuti.
La mozione proposta dai consiglieri si è basata su alcuni punti ritenuti fondamentali, tra i quali: il non coinvolgimento del consiglio comunale in un progetto così importante per la città e poi per non aver ricevuto risposta sulla richiesta di valutazione di compatibilità del progetto con il piano di gestione SIC ZPS; per la mancanza di risposte sulla compatibilità con il regolamento della Riserva e, infine, la mancanza della Valutazione di incidenza ambientale.
Il progetto spiegato da Santulli - Nel corso del suo intervento il prof. Andrea Santulli, ha messo innanzitutto in evidenza come il progetto sia compatibile con vincoli del programma comunitario “Natura 2000” e con il “Regolamento della Riserva dello Stagnone”, declinando poi i punti tecnici di “AcquaSal”, le sue positive ricadute anche in termini commerciali e imprenditoriali nel rispetto del delicato ecosistema della Laguna. Ha pure sottolineato la funzione didattico-informativa che avrà Villa Genna per questa iniziativa sperimentale che vede assieme l'Università di Palermo (Istituto di Biologia Marina), il Libero Consorzio quale Ente gestore della Riserva, il GAL Elimos e il FLAG.
Tutti i dubbi dei consiglieri comunali - Gli interventi dei consiglieri hanno sollevato perplessità sulla priorità del progetto (“lo Stagnone necessita di ben altri interventi, a partire da quello per la sua ossigenazione”), dubbi che possa essere invasivo (“si può compromettere il delicato equilibrio della Laguna, pregiudicandone la candidatura all'Unesco”), richiedendo altresì taluni chiarimenti (“incertezza sul suo sviluppo al termine della fase sperimentale, sui risvolti commerciali dell'iniziativa che si svolge in un'area privata”) e manifestando il timore di risvolti negativi per gli uccelli migratori (“distruzione dei nidi, allontanamento di cormorani, gallinelle e fenicotteri”). Oggetto di interrogativi anche le modalità di assegnazione delle somme messe a disposizione dalla Regione, sui cui ha fornito chiarimenti l'assessore Passalacqua. Lo stesso, a più riprese, aveva evidenziato che il Comune di Marsala aveva partecipato ad una “manifestazione di interesse” pubblicata dal Dipartimento regionale della Pesca Mediterranea, per la proposta progettuale “AcquaSal”. Un finanziamento di oltre 1 milione e 200 mila euro, gestito dal Dipartimento della Pesca Mediterranea, con fondi europei destinati allo sviluppo della pesca e dell’acquacoltura. Nel corso del lungo dibattito in Aula, comunque, il leitmotiv degli interventi dei consiglieri è stato il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale in un progetto che si vuole sviluppare in un luogo – qual è lo Stagnone - che vuole maggiore attenzione e rispetto. Al termine, la votazione sulla mozione e la sua approvazione a maggioranza.
Sulla votazione espressa dal consiglio comunale, ecco le parole del consigliere Nuccio:
Il Consiglio Comunale a stragrande maggioranza ha decretato ufficialmente il recesso dal progetto Acqua.Sal. Intendo ringraziare tutti i colleghi che hanno condiviso, sottoscritto o votato la mozione che ha messo la parola fine ad un progetto ambiguo, che rischiava di aprire alla speculazione del business la laguna dello Stagnone. Intanto terremo alta l'attenzione affinché, acquisita la chiara volontà del Consiglio Comunale, organo sovrano e rappresentanza della volontà popolare, il Sindaco formalmente comunichi ai partner del progetto la volontà del Comune di Marsala di recedere da Acqua.Sal. Non ho motivo di dubitare che questo avvenga, consapevole che laddove si dovesse procedere diversamente allora sarò pronto a far valere il deliberato dell'assemblea in tutte le sedi. Un ringraziamento particolare a tutti quei cittadini e le associazioni che si sono schierati con noi in questa battaglia. Lo Stagnone è il patrimonio più importante per la nostra Città, una risorsa da tutelare e preservare. Trovo molto importante che si siano accesi i riflettori in questo senso. Il Consiglio Comunale vigilerà affinché il bene più prezioso resti al di fuori di qualsiasi operazione lucrativa, camuffata da ricerca. Così come sentiamo il dovere morale di preservarne le peculiarità, con la responsabilità di chi amministra un territorio per un periodo limitato di tempo, con uno sguardo al diritto che avranno le future generazioni di godere delle bellezze paesaggistiche delle quali siamo oggi testimoni. Lo Stagnone non si tocca.
Il progetto Acqua Sal, però, nonostante la bocciatura del consiglio consiglio comunale, andrà avanti, lo afferma l'assessore alle attività produttive Rino Passalacqua, rilasciando un'intervista: "Il consiglio comunale non ha nessun ruolo nei progetti che presenta l'amministrazione. Ha dato il suo indirizzo politico, mi dispiace perché dà un brutto segnale alla città e ai giovani di questa città. Non è di competenza del consiglio comunale poter dire se si fa o non si fa. Noi abbiamo una convenzione e aspettiamo la (VIA) valutazione di incidenza ambientale e continuiamo a lavorare su questo progetto alacremente".