Gentile redazione di TP24,
premetto che fare eventi culturali pubblici su un territorio ha finalità che vanno oltre l'evento ludico o ricreativo proposto alla collettività; fare eventi culturali pubblici è anche un modo per educare una collettività, ha (nella sostanza) un riflesso pedagogico; il riflesso educativo/pedagogico acquista maggiore significato quando l'evento culturale è legato al ricordo di personalità che si sono distinte in vita per aver contribuito positivamente a una crescita culturale e sociale o per aver addirittura dato o sacrificato la propria vità per una giusta causa, come ad esempio il contrasto alle mafie o altre forme di illegalità.
Ebbene premesso ciò, dal vostro giornale ho appreso che oggi 5 Agosto un comune del nostro territorio organizzerà un evento musicale in ricordo di Carlo Modello, un ragazzo deceduto tragicamente il 16 giugno scorso e che ha turbato tutta la comunità locale, una tragedia da non augurare a nessuno. Era come si suol dire un figlio di famiglia come tanti altri usciti il sabato sera, di quei sabati sera che tutti noi conosciamo, in cui i giovani (a volte anche i meno giovani) si dimenticano dei limiti e delle regole, in quel tragico caso delle regole che la circolazione stradale impone. Come in tanti altri casi simili la storia è stata la stessa, la tragedia è arrivata alle prime luci della domenica mattina.
È evidente a tutti noi che il sabato sera vissuto in questi modi è diseducativo ragion per cui è un imperativo contrastarne pubblicamente questo stile, anche non dandone risalto ben che mai pubblico o collegarlo con eventi culturali.
E invece questo accade, accade che il figlio del sabato sera verrà ricordato pubblicamente, mentre chi ha perso la vita per una causa pubblica viene ricordato in privato dai propri cari, dimenticato dalle pubbliche amministrazioni.
I miei complimenti!!! viva la cultura, l'insegnamento e la pedagogia sociale.
Vincenzo