“Se un Dio c'è, di certo vede e provvede. Se poi vi fulmina mentre siete in preghiera è davvero un grande!”
E’ uno dei commenti violenti apparsi sui social contro don Baldassare Meli, parroco della chiesa di Santa Lucia, a Castelvetrano, reo di aver organizzato un giorno di digiuno e di preghiera per esprimere solidarietà “a padre Alex Zanotelli e a tutti i disperati che sono costretti a fuggire dal loro Paese”.
E se sul tema dei migranti, gli odiatori dei social insultano il Papa, c’era da aspettarsi che avrebbero fatto lo stesso con don Meli.
Infatti è stato attaccato da centinaia di leoni da tastiera che, su facebook, hanno vomitato tutta la loro pochezza, spesso amplificata dalla violenza e dall’analfabetismo funzionale.
Il tenore dei commenti è il solito: “Don... coso vai in missione nello Yemen e taci”, “Don meli se ne vada in Africa con tutti i pidioti”, “Ma vaffanculo prete portali a casa tua gli immigrati”, “Don meli andatevene tutti in Africa”, “Non basta la politica ma anche i preti: gente miserabile come quelli al mondo che ne sono pochi”, “Che schifo la chiesa che fa politica”, “Ma fai il prete, che forse ci fai più figura”.
L’iniziativa di don Meli è in concomitanza con l’inizio della discussione, in Parlamento, del decreto sicurezza bis: “Digiunerò e pregherò invocando lo Spirito Santo su tutti i parlamentari perchè scelgano di difendere la vita, la dignità e la libertà di ogni essere umano, facendosi prossimo dei più disagiati”.
Nel suo comunicato il parroco di Santa Lucia ha posto anche un paio di domande e due considerazioni.
1. Come fa Matteo Salvini a sapere se coloro che stanno viaggiando sui barconi hanno o meno il sacrosanto diritto di chiedere asilo? Non è un abuso considerarli tutti clandestini da respingere?
2. Cosa ha fatto di concreto Salvini nelle riunioni europee che trattavano dell'immigrazione per modificare le regole dettate dal Trattato di Dublino ( ammesso che lui sia stato presente) sottoscritto dai suoi amici Berlusconi e Maroni?
3. A Salvini che ama brandire e baciare la corona del rosario e l'Evangelo suggerirei di leggersi e meditare Lc 10,25-37; Lc 15,19-31; MT 25,31-46.
5. Suggerirei a Salvini di passare una settimana delle sue ferie come migrante nei centri di raccolta libici condividendo tutto con gli 'ospiti'.
Lunedì, la chiesa di Santa Lucia è rimasta aperta dalle 8 alle 21 per accogliere coloro che hanno voluto partecipare alla sua iniziativa di digiuno e preghiera.
Ma non è la prima volta che don Meli subisce attacchi solo perché rivolge la sua attenzione fuori dal perimetro della sua parrocchia.
La pretesa che si occupi soltanto di dire messa non è nuova, avendo come precedente un’uscita infelice dell’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante che, nel 2014 disse testualmente: “Un sacerdote dovrebbe fare altro, al posto di impegnarsi in queste cose”.
La cosa di cui si stava occupando il parroco di Santa Lucia era una protesta simbolica sull’allora mancata realizzazione di una rotonda davanti la parrocchia, nel quartiere Belvedere. Una rotonda chiesta nel 2007 per ragioni di sicurezza, a causa del verificarsi di incidenti anche gravi, che però nel 2014 non era stata ancora realizzata.
In quell’occasione don Meli rispose così: “Non sarei un vero sacerdote se mi limitassi soltanto a celebrare messa e a confessare. Sarei incompleto perché, proprio in quanto sacerdote, devo interessarmi alle persone”.
Una risposta che, dopo quattro anni, ci sembra molto attuale riguardo a quest’iniziativa di digiuno e preghiera. A favore delle persone. Tutte.
Egidio Morici