Trapani, il caso delle badanti violente. Processo alle battute finali, ecco cosa rischiano
Urla e botte, trattavano l'anziana che dovevano accudire come una bestia. Erano diventate delle vere aguzzine le due badanti trapanesi arrestate e finite sotto processo per i maltrattamenti all'anziana che seguivano.
E sono condanne pesanti quelle che ha chiesto il pubblico ministero Francesca Urbani durante l'ultima udienza al Tribunale di Trapani. Nove anni e 7 mila euro di multa per Giuseppa Barresi, accusata di sequestro di persona, tortura, estorsione aggravata e cinque anni per Maria Guarino per il reato di tortura.
Oggi ci sarà un'altra udienza in cui interverranno le parti civili e gli avvocati delle badanti imputate.
E' un caso che ha destato molto clamore quello delle due badanti per i comportamenti crudeli ai danni dell'anziana che sono stati scoperti dalla Squadra Mobile di Trapani che nel Marzo 2018 arrestarono le due donne. Durante l'ultima udienza la Pm, nel formulare la richiesta di condanna, ha ricordato che Guarino ha cercato sempre di ridimensionare le accuse e la Barresi ha addirittura negato l'evidenza.
Fu una ragazza di 17 anni che, dalla finestra della sua abitazione si accorse di ciò che accadeva nella casa dell'anziana accudita dalle due badanti che la costringevano a vivere relegata in una piccola veranda e facendole trascorrere la giornata subendo urla e botte.
L'anziana usciva di cada soltanto per andare in banca insieme alla Barresi e prendere del denaro da consegnare direttamente a lei. L'anziana che doveva essere accudita veniva invece maltrattata dalle badanti che le spillavano anche tanti soldi. Violenze e offese di ogni tipo per l'anziana che veniva vestita anche con pochi abiti e costretta a vivere in una verandina caldissima d'estate e molto fredda d'inverno. Proprio da lì la ragazza di 17 anni ha visto tutto e si è resa conto che qualcosa di terribile accadeva nell'appartamento di fronte al suo.
La denuncia è stata fatta alla Squadra Mobile ma le due badanti da almeno un anno, da quando avevano preso il posto di un’altra assistente che era stata allontanata, si erano trasferite a casa dell’anziana assieme ai propri mariti e alla madre di una delle due che riceveva, però, un buon trattamento. L’anziana, ex collaboratrice scolastica, invece, oltre ad essere costretta a soggiornare nella veranda a vetri, subiva percosse, minacce ed era oggetto continuo di scherno da parte delle due. Dal breve filmato diffuso dalla squadra mobile, (lo riproponiamo con questo articolo) dal quale è stato tolto volutamente l’audio, si vede la vittima subire insulti, schiaffi, strattonamenti e colpi di bastone o di mestolo di legno in testa.
I maltrattamenti nei confronti dell’anziana avvenivano durante il cambio della biancheria personale e del letto o mentre le davano da mangiare. Una delle badanti è stata vista dagli investigatori (si vede anche nel filmato) sputare nel contenitore con il cibo che dopo veniva dato alla signora. Lo stesso contenitore, inoltre, veniva conservato sul pavimento accanto alla spazzatura.
In questa brutta storia di violenza, altrettanto grave è l’indifferenza e il silenzio dei vicini di casa della vittima sottolineate dagli stessi investigatori che in breve hanno chiuso le indagini e arrestato le due aguzzine. I poliziotti, infatti, si sono chiesti come mai nessuno, nonostante le urla della donna mentre subiva le violenze, non abbia mai chiamato le forze dell’ordine. Quelle sofferenze per la signora andavano avanti almeno da un anno.
Ci ha pensato una ragazza di 17 anni a fermare tutto e ad avvisare la Polizia. Ora le due badanti violente rischiano condanne esemplari.
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