E' sempre bloccato Alex, il veliero di 18 metri della ong italiana Mediterranea, con 42 persone salvate a bordo più undici dell’equipaggio, davanti a Lampedusa.
Malta si è detta disponibile all’accoglienza dei migranti (in cambio di altre 54 persone che verranno mandate in Italia, questo l’accordo, una specie di scambio di priogionieri...)
La ong ha chiarito che non ha rifiutato l’ipotesi, ma chiede che il trasbordo sia fatto grazie all’aiuto di navi della Guardia costiera italiana o maltese: «Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela». Scrive la ong in un comunicato ufficiale su Facebook.
«Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi – spiega la ong – questo perché da italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza».
Questo non significa affatto cercare impunità, perché cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Poi l’attacco al governo: «Ma forse è questo il problema del governo italiano, non avere sponda per attaccarci. E per questo cerca di ordire trappole altrove, con un assurdo scambio di ostaggi».
ALAN KURDI. "Con 65 persone salvate a bordo, siamo ora diretti a Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro dell'Interno, ci dirigiamo invece verso il porto sicuro più vicino. Si applica la legge del mare, anche quando alcuni rappresentanti del governo si rifiutano di crederlo". Così la Ong Sea-Eye comunica la decisione di far rotta con la Alan Kurdi, con 65 immigrati a bordo, verso Lampedusa dopo essersi rifiutata di dirigersi in un porto libico.