Le condizioni del porto di Marsala sono sempre più critiche. La Regione non ha soldi messi in bilancio per le opere marittime, nemmeno per quelle di massima urgenza e la chiusura per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica a questo punto diventa sempre più concreta e, forse, inevitabile.
Nei giorni scorsi abbiamo raccontato quella che è la verità sul progetto di messa in sicurezza del porto; di come, da un lato, la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente nel 2016 non ravvisava situazioni di pericolosità che giustificassero gli interventi urgenti e dall’altro, un’amministrazione comunale, quella guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo che, nonostante le richieste di chiarimenti da parte del Ministero, ha preferito non rispondere né tantomeno di fare appello quando è arrivato il decreto definitivo che ha dato parere negativo sulla compatibilità ambientale delle opere da realizzare.
L’attualità, pero, è ben diversa da quella descritta dalle carte ministeriali di qualche anno fa e le criticità, come sappiamo, non sono frutto della fantasia, ma decisamente reali e “drammatiche” e in questi anni di totale abbandono sono peggiorate.
Ce lo conferma lo stesso comandante della capitaneria di porto, Nicola Pontillo, il quale, il mese scorso, ha scritto alla Regione per segnalare per l’ennesima volta quella che è la situazione dell’area portuale, con il manto stradale e le banchine dissestate, con fondali sempre più bassi e che mettono a rischio la navigazione e con l’illuminazione sempre più compromessa. Pontillo ha chiesto un intervento urgente.
La risposta da parte del dirigente del Servizio 8 dell’assessorato regionale ai Trasporti, con una nota datata 15 maggio, è laconica: “Il capitolo di spesa del bilancio regionale destinato alla realizzazione di opere marittime e portuali, comprese quelle ritenute urgenti e volte ad eliminare il pericolo per la pubblica e privata incolumità, non ha avuto assegnato alcuno stanziamento, per cui, questo ufficio non può finanziare o autorizzare alcun intervento anche se ritenuto necessario per l’incolumità pubblica e privata”.
Insomma, la Regione dice che soldi non ce ne sono, né per lavori ordinari né per quelli straordinari e urgenti e invita il comandante Pontillo a fare quello che ritiene più opportuno, per quanto di sua competenza, per garantire la sicurezza. La Regione, dunque, per farla breve, se ne lava le mani in questo momento e dà il via libera alla possibile chiusura del porto.
“La risposta della Regione non ci lascia possibilità di manovra – afferma Pontillo -. Spero a questo punto che possano iniziare, intanto, i lavori da parte della ditta privata. Aggiungo che, all’ultimo incontro avuto in Regione, in cui sono stato chiamato a relazionare, l’assessore Falcone, mostrando il suo impegno per il porto di Marsala, ha detto che si sarebbe programmata una nuova riunione, ma ad oggi non sono stato ancora convocato”.
Quando siamo ormai a ridosso della stagione estiva, con le attività legate al mondo della pesca che dovrebbero decollare, ci chiediamo che cosa succederà, se si arriverà alla drammatica decisione di chiudere il porto.
E cosa succederà al collegamento con le isole Egadi, l’unico che vanta la nostra città. La possibile chiusura del Porto rischia di mettere in crisi quel minimo di economia che ancora rimane aggrappata al suo utilizzo. Se questo accadrà, chissà se la politica, dirà, anche in questo caso, che non ne sapeva nulla.
Non dovrebbe essere così, abbiamo contattato il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano che mantiene alta l’attenzione sul problema del porto, ma dal momento che per impegni istituzionali (ieri c’era consiglio comunale) non siamo riusciti a sentirlo, lo faremo nei prossimi giorni.