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09/06/2019 06:00:00

La storia dei "Giardini di Giulia". Uno dei più grandi scempi del centro urbano di Marsala

I “Giardini della Vittoria” a Porta Nuova, “regalo” dell’ex sindaco Giulia Adamo ai marsalesi, mercoledì scorso hanno subito un nuovo intervento di smantellamento che l’amministrazione Di Girolamo ha deciso da tempo, ma che di fatto sta portando avanti a rilento e, soprattutto, l’ha fatto quando c’è stata la necessità di farlo.

Una prima volta per motivi di sicurezza, quando dopo un vertice con le forze di polizia si decise di togliere la parte con i tufi più vicina a viale Isonzo, e un’altra volta,  quando, dopo diverse segnalazioni di cittadini che denunciavano la presenza sotto le pedane in legno, di scarafaggi, blatte e serpenti (potete leggere qui il nostro articolo), furono smantellate e tolte definitivamente.

La storia dei giardini di Porta Nuova comincia nel 2013. In primavera, senza che nessuno sapesse nulla, senza un cartello, senza un’informazione pubblica, ruspe, camion e operai iniziarono a montare tufi, piante, rotoli di erba sintetica. La zona davanti Porta Nuova viene recintata, e sono molti i curiosi che affollano la piazza per capire cosa stesse succedendo. “E’ una sorpresa alla città”, sono i “Giardini della Vittoria”, o come sono stati ribattezzati “I Giardini di Giulia”.

Un’installazione temporanea che doveva restare in piazza circa sei mesi. Per realizzarla si è cercato di copiare quanto era stato fatto in una piazza di Bergamo. Qui però doveva simboleggiare tutte le caratteristiche della città. Dunque, cumuli di sale, tufi, una barchetta, delle sedie colorate, banani (proprio così, banani) e il prato verde, rigorosamente finto. Il tutto sotto lo storico arco di Porta Nuova, in piazza della Vittoria. Una zona che è addirittura sotto la tutela dalla soprintendenza ai beni culturali. Tant’è che quando si capì cosa si stesse facendo la Procura della Repubblica convocò il sindaco per avere chiarimenti. Ma non accadde null'altro. In una piazza storica, a due passi dall'area archeologica, dove per anni c'era già stato un gazebo osceno realizzato da un privato, titolare del Bar Moderno Cola Licari, è stato commesso uno dei più grandi scempi mai fatti nel centro urbano di Marsala e a farlo ci ha pensato la vecchia amministrazione di questa città.

I giardini diventano luogo di ritrovo per ragazzi. All’inizio va tutto bene e la zona appare tranquilla poi, iniziano le prime risse il sabato sera e la zona comincia ad essere sempre più degradata. Spariscono sedie e tavolini, stessa cosa per la barca e il sale, le piante non vengono più curate. Dei piccoli ruscelli d’acqua si perde la traccia. Rimangono solo i banani che non sono proprio tipici della nostra città.

Nel 2014 la Adamo si dimette, arriva il sindaco Di Girolamo, che sin da subito afferma di voler smantellare quanto realizzato a Porta Nuova. Ma passano i mesi e gli anni e il sindaco, che tanto criticò Adamo per quei giardini, prende tempo. Ma la situazione sicurezza peggiora. La piazza è luogo di ritrovo per alcuni giovani che fumano e spacciano e si verificano diversi episodi di violenza e fatti delinquenziali.

A quel punto è necessario un ordine della Prefettura per rendere Porta Nuova, in linea con gli standard di sicurezza. Ed è per questo motivo, come abbiamo già detto, che si comincia a smantellare una parte dei giardini, quelli vicino al viale, per poter lasciare maggior libertà di controllo alle pattuglie delle forze dell’ordine. Altro pezzo dei giardini ad essere eliminato è stato il tappeto sintetico, ormai deteriorato e, soprattutto antigienico.

Ritornando agli ultimi lavori, che hanno comportato la rimozione delle grosse sterlizie, - sei piante sono state sistemate nell'atrio del nuovo Tribunale di via Del Fante e altre quattro sono destinate a Villa Cavallotti - anche questi arrivano sempre molto a rilento, e solo ora che sono in programma per la piazza alcuni lavori di riqualificazione per i quali il Comune ha avuto concesso un finanziamento comunitario di 600 mila euro. Se non ci fosse stato questo progetto, nonostante le critiche e la volontà di toglierli, i "Giardini di Giulia", forse, sarebbero rimasti al loro posto ancora a lungo.