Gianfranco Zanna presidente di Legambiente Sicilia, qual è la posizione di Legambiente su ciò che avviene alla Laguna dello Stagnone di Marsala, purtroppo nelle settimane scorse c’è stata la nuova tragedia con la morte di un kiter. Legambiente è intervenuta dicendo che questo sport oltre ad essere pericoloso quando non viene fatto con le dovute accortezze e le prescrizioni della Capitaneria di Porto, è anche nocivo per la fauna e l’equilibrio della Riserva.
Legambiente Sicilia ribadisce la posizione già espressa dal Circolo di Marsala-Petrosino che non è riferita soltanto alle attività sportive che si svolgono allo Stagnone ma più in generale alla tutela di una Riserva Naturale. Quello che non si vuole comprendere o si fa finta di non prendere in considerazione è che lo Stagnone è una Riserva Naturale, è stata istituita secondo le leggi della Regione Siciliana ed è stata istituita per salvaguardare la natura, la fauna, il territorio di quell’area che è anche un sito di importanza comunitaria e che è il luogo della Sicilia tra i più delicati che possano esistere. Partendo da questo presupposto, tutti dobbiamo fare i conti con questa realtà. A Legambiente sembra che la presenza da oltre vent’anni di una Riserva non sia tenuta nella giusta considerazione, soprattutto, dallo stesso Ente che dovrebbe gestire la Riserva, l’ex provincia regionale. Non lo faceva quando era una vera e propria istituzione, ora, da quando le province sono state sciolte, lo stato di totale abbandono e degrado è evidente. Non ci sono controlli e nessuno controlla l’applicazione del regolamento della Riserva.
Gianfranco Zanna, le 21 scuole di Kite che operano allo Stagnone dicono: noi qui reggiamo l’economia di un territorio.
Questa pratica sportiva 20 anni fa quando è stata istituita la Riserva non esisteva. Se noi andiamo a leggere il regolamento della Riserva ci sono alcuni chiari divieti di attività sportive e viene elencato, per esempio il deltaplano, come attività da non poter fare. Noi riteniamo che il kite sia assimilabile a quella attività, anzi lo è pienamente. Ma anche qui, c’è un Ente a partire dall’Ente gestore che verifichi questa applicazione o meno, violazione o meno del regolamento? Si può chiedere ad un luminare o a un comitato tecnico scientifico se quell’attività è compatibile con la Riserva? Secondo noi no, ma siccome riteniamo di non avere la verità in tasca e come non l’abbiamo noi non ce l’ha sicuramente neanche chi coordina questa attività sportiva, ci vuole un organo scientifico e al di sopra delle parti che faccia questa valutazione. Aggiungo ed è evidente a tutti che, la presenza di tale attività in maniera così invasiva, è molto impattante in quel territorio che ha già un suo equilibrio al limite e che bisogna cercare di mantenere. Come minimo dunque questa attività si dovrebbe limitare qualora si dimostrasse che sia compatibile con la vita, la natura e la fauna presente nella Riserva. Per il momento è il caos più totale, macchine parcheggiate ovunque, ognuno è quasi legittimato in questa sorta di terra di nessuno a fare quello che ritiene più giusto. Sicuramente c’è una situazione di degrado e di abbandono e questo è inaccettabile.
Zanna, ha seguito l’altra vicenda che riguarda lo Stagnone, con la Capitaneria di Porto di Marsala che ha interdetto l’uso di tutti i moli che si trovano nella Riserva.
Menomale che c’è la Capitaneria che interviene a dare qualche limitazione. Ci vogliono delle regole certe per salvaguardare un patrimonio naturalistico che è di tutti noi e non è solo dei marsalesi o di chi vuole fare attività sportiva dentro lo stagnone.
Secondo lei Zanna, riferendoci sempre ai solarium dello Stagnone che stanno cadendo, non sarebbe opportuno sollevare l’ex provincia dalla gestione della Riserva?
Sarebbe ora, lo auspichiamo da tempo e stiamo ragionando con il Governo regionale per una nuova governance delle Riserve naturali, comprese quelle che da vent’anni sono gestite dal privato sociale tra cui anche Legambiente, che ne gestisce sei, tra cui l’Isola dei Conigli a Lampedusa. In questo nuovo assetto saranno comprese tutte le riserve, anche quelle non gestite dalle province o mal gestite dalle province in questi vent’anni, ma anche quelle dell’ex azienda foreste demaniali, ora ufficio rurale della Regione. Speriamo che le 70 riserve entro l’anno possano avere una nuova governance. Il disegno di legge è alla valutazione della giunta regionale e noi speriamo che presto venga esitato e vada in parlamento, dove si possa fare una valutazione serena e approfondita su vent’anni di gestione. Noi come Legambiente, innanzitutto, ma anche gli altri gestori privati, parlo di WWF, LIPU, Università di Catania, Rangers, siamo pronti al confronto sulle cose che abbiamo fatto, vogliamo essere giudicati, noi ma anche tutti gli altri, le province, l’ex azienda foreste demaniali, su come è stato gestito questo patrimonio.