Gli ultimi sondaggi in vista delle elezioni europee non sorridono alla Lega. Nell’ultima giornata in cui è possibile pubblicare i risultati delle rilevazioni – a mezzanotte scatterà il divieto per gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale – il partito di Matteo Salvini registra un netto calo che potrebbe preoccupare il vicepresidente del Consiglio in attesa del voto del 26 maggio. Il sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia l’arretramento della Lega che dal 18 aprile al 9 maggio perde sei punti percentuali, passando dal 36,9% al 30,9%. Meno di un mese fa il Carroccio era al suo massimo, vicinissimo al 37%. Ora, come spiega Nando Pagnoncelli, sembrano pesare gli ultimi scontri nel governo – come quello sul caso Siri – e anche le posizioni della Lega definite “estreme” su alcuni temi, con la conseguenza di un raffreddamento dell’elettorato.
Chi guadagna invece da questo scontro è il Movimento 5 Stelle, con una opposizione più decisa, su molti temi, da parte del capo politico Luigi Di Maio.
I 5 Stelle guadagnano quasi il 3% in poche settimane, passando dal 22,3% al 24,9%, grazie anche alle nette prese di posizione su temi come la corruzione, il 25 aprile e i diritti. Leggera crescita anche per il Partito Democratico, che passa dal 18,7% di aprile al 20,5% di oggi. In calo troviamo Forza Italia che passa dall’8,7% al 7,8%. Nel centrodestra sorride Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni guadagna più di un punto e arriva al 5,7%, contro il 4,6% di aprile.
Nessun altro partito è in grado di superare la soglia di sbarramento fissata al 4%, stando al sondaggio Ipsos. Qualche speranza solo per +Europa – Italia in Comune che supera il 3%, attestandosi al 3,2% e mostrando di essere in leggera crescita. Rimangono indietro La Sinistra (2,1%) ed Europa Verde (1,8%). Pagnoncelli sottolinea che i voti persi dalla Lega sono finiti soprattutto a Fratelli d’Italia e nel grande partito degli astenuti. Mentre i Cinque Stelle riprendono consensi proprio tra chi era passato tra i possibili astenuti, i suoi ex elettori delusi. La partecipazione è stimata al 58%, un valore simile a quello delle elezioni europee del 2014.