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04/05/2019 08:55:00

"Quel canile non ci fa dormire la notte". Marsala, proteste in Contrada Stazzone

E’ impossibile prendere sonno quando i cani abbaiano in continuazione a poca distanza dalla camera da letto. E notte dopo notte, senza dormire, si rischia l’esaurimento nervoso.

C’è, poi, il problema della puzza, pare insopportabile, dovuto alla carenza di igiene del canile privato al centro della vicenda. A lamentarsi sono alcuni abitanti di contrada Stazzone (nei pressi di Matarocco), che hanno inviato una lettera-denuncia al sindaco Alberto Di Girolamo, al Comando della polizia municipale, alla Compagnia dei carabinieri e all’Ufficio di Igiene dell’Asp di Marsala.

Nella lettera si “denuncia la detenzione di numerosi cani” da parte di due soggetti (A.G. e M.C.) in un terreno confinante. “Il numero elevato dei cani – si prosegue – e il loro stato di quasi abbandono all’interno della proprietà di A.G. generano continui latrati diurni e notturni impedendo soprattutto il riposo notturno. Malgrado abbia più volte sollecitato A.G. ad allontanare i cani dal confine della mia abitazione nulla è cambiato, anzi ai latrati notturni si è aggiunto un forte odore sgradevole proveniente dal sito in questione dovuto alla scarsa igiene con la quale i cani sono tenuti. Tutto questo si sta ormai ripetendo da mesi, creando problemi di stress in quanto non riusciamo più a riposare la notte”. Si chiede, quindi, al Comune, ai carabinieri e all’ufficio di Igiene di intervenire “per porre fine a questa situazione lesiva della salute”. Nel febbraio del 2017, il canile privato in questione era stato sequestrato dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura (all’epoca diretta dal luogotenente Antonio Lubrano), che operò in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Trapani e con le “Guardie per l’Ambiente” Regione Sicilia. La struttura, ritenuta “abusiva” e igienicamente carente, ospitava 23 cani, dei quali solo quattro avevano un vero tetto sotto il quale ripararsi. Sono stati trovati, infatti, dentro la camera da letto della vicina abitazione, concessa in uso a un uomo dal proprietario dell’immobile. L’accusa fu di abbandono di animali. Gli altri 19 cani, oltre a non avere adeguato riparo, erano in “cucce” inadeguate in quanto troppo piccole. Il rifugio era, inoltre, privo di autorizzazione sanitaria. E in ogni caso non poteva essere autorizzato in quanto realizzato accanto un centro abitato.