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26/04/2019 11:10:00

Gioacchino Veneziano (Uilpa): "Il ministro Bonafede visiti le carceri siciliane"

Nei giorni scorsi il ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede,  è stato a Marsala per un sopralluogo al nuovo Palazzo di Giustizia. Prendendo spunto da questa visita, il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gioacchino Veneziano, scrive una nota rivolgendosi direttamente al ministro, evidenziando quelli che sono i problemi che vivono gli operatori delle carceri siciliane, con una mancanza di organico che sfiora le mille unità e invitando Bonafede a fare una visita nei penitenziari dell'Isola per vedere di persone quelle che sono le condizioni attuali. Qui di seguito la nota completa di Veneziano:

"Ancora aspettiamo il “superamento” della legge Madia da parte di questo governo che grazie alla politica scellerata di passate politiche sbagliate ha scippato dalle piante organiche solo in Sicilia oltre 600 unità di Polizia Penitenziaria, riducendo all’osso la sicurezza nella carceri, nelle traduzioni dei detenuti, l’aumento vertiginoso dei carichi di lavoro, e la compressione dei diritti dei poliziotti penitenziari.
E’ giusto sollecitare un maggiore è reale impegno - dichiara il leader Siciliano della UILPA Polizia Penitenziaria Gioacchino VENEZIANO - rispetto alla gravissima situazione in cui versano le 23 carceri siciliane, dove la presenza al 31 marzo u.s di 6.571 detenuti di cui 1.116 stranieri, con oltre 1.300 in attesa di 1° giudizio, rendono tale regione penitenziaria tra le più difficile da gestione nel panorama penitenziario nazionale.
Evidentemente oggi sono più importanti nell’agenda politica del Ministero commenta il Segretario Regionale di categoria della UIL - i Tribunali, considerato che il nostro Ministro di riferimento ha fatto visita solo al palazzo di Giustizia di Marsala, ma siamo certi che impegnerà in questo suo impegno anche di incontrare le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria che rappresentano nelle 23 sedi penitenziarie siciliane i 3.726 poliziotti penitenziari presenti che escludendo 700 unità che si occupano delle traduzioni dei detenuti con grandissimi rischi in quanto operano con scorte sempre sottodimensionate, ulteriori 1.000 impiegati in attività burocratica amministrativa per surrogare la carenza del personale delle funzioni centrali, (escludendo i diritti minimi sindacali) rimangono appena 1.200 poliziotti a vigilare nelle 24 ore sugli oltre 6.500 detenuti richiusi nelle patrie galere sicule.

Rattrista costatare che la rimbombante politica delle ipotetiche assunzioni nel Corpo di Polizia penitenziaria si scontri - sostiene Veneziano – con la verità nuda è cruda , poiché infatti i reclutamenti ampiamente rimarcate dal Guardasigilli Mazarese, si scontrano chiaramente con la gravissima carenza che solo in Sicilia con la “cancellazione” della legge “Madia” promessa in campagna elettorale dal governo gialloverde si aggira a quasi 1000 unità rispetto le 1300 assunzioni previste per l’anno in corso per tutto il territorio nazionale.

Come organizzazione confederale maggiormente rappresentativa siamo pronti ad incontrare il Ministro Bonafede per invogliare lo stesso a mutare strategia politica - conclude Veneziano – informandolo che il tempo dei buoni propositi di apertura dei tavoli dipartimentali per la ricognizione delle dotazioni organiche si scontrano con l’improcrastinabile necessità di un piano di assunzioni straordinarie sia di Polizia che Amministrativi in Sicilia, per rafforzare la sicurezza delle carceri e nelle traduzioni dei detenuti, garantire la fruizione dei diritti a tutto il personale, e determinare l’aumento di risorse per l’ammodernamento delle strutture e delle caserme e dei mezzi per i Nuclei Traduzioni e Piantonamenti.
 



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