Domenico Venuti, sindaco di Salemi, ci dice in sintesi le motivazioni che l’hanno portata ricandidarsi?
Il lavoro messo in piedi con fatica e portato avanti in questi anni merita una prosecuzione che permetta di raccogliere più risultati possibili nell’interesse della città e dei cittadini. Questa è stata la considerazione di base fatta insieme alla maggioranza che mi ha sostenuto in questi anni ed al progetto hanno aderito altre forze, alcune delle quali non mi avevano sostenuto nel 2014.
Potrebbe ricordarci quali sono stati i problemi più seri che ha dovuto risolvere subito dopo il suo insediamento alla carica di Sindaco?
Provenivamo da due anni di commissariamento dopo lo scioglimento del 2012 e bisognava ripartire anzitutto dal recupero della credibilità della politica locale nei confronti delle altre istituzioni e dei cittadini. La riorganizzazione degli uffici, tuttora in corso, è un altro dei problemi seri con cui gli enti locali, compreso il nostro, hanno dovuto fare i conti e che soltanto adesso vede qualche spiraglio con lo sblocco dei turnover per la sostituzione di chi va in pensione. Abbiamo sanato alcune situazioni annose come due corposi debiti fuori bilancio provenienti dagli anni 80 e 90 che hanno assorbito importanti risorse (oltre il milione) da destinare ai servizi. Ci siamo imbattuti in una delle peggiori emergenze rifiuti degli ultimi tempi e ne siamo usciti grazie all’impegno di tutti per la raccolta differenziata, oggi oltre il 70%. Negli ultimi due anni siamo arrivati ad approvare i bilanci in tempo per fare un po’ di programmazione e spendere qualche milione su interventi necessari per la riqualificazione di strade e spazi pubblici, secondo le priorità e le opportunità date anche da diversi bandi, come quelli su scuole e dissesto idrogeologico.
C’e’ qualcosa a cui teneva in modo particolare che avrebbe voluto realizzare e che non ha potuto?
Ci sono tante cose che per questioni varie e soprattutto di contesto non è stato possibile realizzare. Ma tra le più importanti c’è senza dubbio l’approvazione del piano regolatore generale. La buona notizia è che in questi anni sono stati ottenuti tutti i pareri necessari e siamo alla definitiva fase di aggiornamento cartografico. Continuiamo a lavorare alla oramai prossima definizione dell’iter e all’approdo in Consiglio Comunale.
Le opposizioni sostengono che ad un Centro Storico in agonia lei avrebbe dato il colpo di grazia con la ZTL.
Magari fosse vero! Basterebbe cambiare un sindaco per risolvere tutti i problemi. La questione purtroppo è molto più complessa e affonda le radici nelle scelte portate avanti nel post terremoto, dal decentramento nella nuova zona di costruzione alla mancata pianificazione di una zona commerciale. Adesso occorre puntare su strutture ricettive e i primi segnali iniziano a vedersi da parte di privati intraprendenti. La ztl è uno strumento, non una mannaia. Così l’abbiamo intesa, anche attraverso il pubblico confronto con i cittadini.
La gestione della pubblica illuminazione spesso non e’ stata soddisfacente, a dispetto della garanzia che avrebbe dovuto assicurare la Consip, notoriamente sia un ente a partecipazione pubblica.
Abbiamo ricevuto un bel regalo da chi ci ha preceduto ed ora è praticamente impossibile uscirne viste le clausole contrattuali e le penali che graverebbero sul comune. Oltre il danno, la beffa di non poter usufruire dei benefici previsti dai diversi bandi europei sull’efficientamento energetico. Stiamo cercando una scappatoia insieme agli altri comuni “sfortunati” come noi, ma nel frattempo lavoriamo incessantemente per risolvere più problemi possibili.
Lo stato disastroso in cui versano le strade cittadine e’ la croce di quasi tutti i sindaci, lei compreso. Cittadini esasperati se la prendono con le Amministrazioni locali. Oppositori di turno in mala fede strumentalizzano. Come stanno le cose in realtà?
Non è un caso che il problema è diffuso. La manutenzione delle strade si fa con fondi di bilancio, sempre più esigui oltre che ammagliati nelle restrizioni del pareggio di bilancio, e non ci sono bandi ad hoc. Tuttavia negli anni abbiamo iniziato ad intervenire secondo le priorità ed oggi lo stiamo facendo programmando altri interventi, come quelli su via Rocche San Leonardo e nella zona nuova già realizzati o sulla Ulmi-Filci di cui si sta avviando la gara d’appalto.
Potrebbe elencarci i punti più salienti del suo programma che intende portare avanti nei prossimi 5 anni?
Maggiore attenzione per i disabili, attraverso nuove formule di assistenza in linea con la recente normativa regionale e nazionale. Interventi strutturali e di riqualificazione nelle periferie, dai quali fondi nazionali siamo esclusi in quanto piccoli comuni. Un’ingiustizia che spero verrà rimossa. La messa a sistema del patrimonio monumentale e museale, attraverso forme di gestione pubblico privato che ne consentano la valorizzazione legata allo sviluppo turistico. La riqualificazione e rigenerazione dell’area all’ingresso della città e la valorizzazione del parco urbano in collaborazione con il corpo forestale e l’azienda foreste. È la naturale prosecuzione del percorso avviato con l’affidamento del parco di San Ciro, del Parco Robinson e di quello della Rinascita nella zona nuova, finalizzato ad offrire spazi per bambini e famiglie. Incentivare la ricettività turistica, soprattutto attraverso il proseguimento della riqualificazione delle aree degradate del centro storico. Insomma, lo sviluppo di un’idea di città che sia più vivibile per i residenti e più appetibile per lo sviluppo di un’economia basata sul turismo culturale, enogastronomico e di sistema rispetto al territorio circostante, ricco in termini di quantità e qualità dell’offerta.
Quando un Sindaco viene eletto per una seconda volta, si dice che il secondo mandato deve servire per la Storia. Supponendo una sua rielezione, con quale provvedimento realizzato vorrebbe eventualmente essere ricordato negli annali del Comune?
Qualunque sarà l’esito delle elezioni, vorrei anzitutto esprimere la mia gratitudine ai cittadini di Salemi per avermi permesso di lavorare cinque anni per loro e per la nostra città. Il resto si vedrà.
Franco Ciro Lo Re