Secondo Swg per la prima volta da mesi la Lega ha perso lo 0,1 per cento attestandosi al 31,8. Cresce invece il Partito democratico che riconquista la seconda posizione con il 22,1 per cento (+1,3%) mentre il Movimento 5 Stelle recupera 0,2 punti percentuali attestandosi al 22 per cento. In quarta posizione Forza Italia, con l'8,9 per cento (-0,1%). Salgono Fratelli d'Italia al 4,9 per cento (+0,3/) e +Europa con Italia in Comune di Pizzarotti al 3,1 per cento (+0,2%), la Sinistra (che riunisce Sinistra italiana e Rifondazione) è al 2,9, mentre Potere al popolo perde lo 0,2 per cento, e scende all'1,1. Altri numeri quelli di Tecné che vedono la Lega stabile al 31,9 per cento, I Cinque stelle in recupero al 21,4 per cento, il Pd al 20 per cento, Forza Italia e Fratelli d’Italia in crescita rispettivamente al 12,3 per cento (+0,2) e al 4,7 (+0,1).
In Valsusa, dove i 5 Stelle hanno combattuto la loro battaglia più qualificante, quella del No all’Alta Velocità, non ci sono quasi candidati grillini alle amministrative di maggio. Si sono quasi tutti mimetizzati nelle liste civiche locale, rinunciando al simbolo «Sono 20 i comuni al voto in bassa valle, più due luoghi simbolo: Chiomonte e Giaglione, che ospitano il cantiere dell’alta velocità. Ben 16 mila 720 voti, il 38,75 per cento preso alle politiche un anno fa e nemmeno un candidato sindaco ora per le comunali. Con sole due eccezioni: Caselette e Buttigliera Alta, dove due militanti si presentano con il simbolo» [Giacosa e Ricca, Rep].
La classifica dei governatori. La Lega cresce, il Sud crolla
I governatori più graditi d’Italia sono tre leghisti. Secondo la classifica stilata dal Sole 24 Ore, in vetta, con il 62% dei consensi, c’è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Seguono i governatori del Friuli Venezia-Giulia Massimo Fedriga (51,1%) e della Lombardia Attilio Fontana (49,2%). In quarta posizione, il neo eletto del centrodestra in Abruzzo Marco Marsilio (48%) che precede i governatori della Sardegna Christian Solinas (47,8%), dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini (42,2%), della Toscana Enrico Rossi (42,6%), della Liguria Giovanni Toti (39,2%) e del Lazio Nicola Zingaretti (38,8%). Al Sud l’indice di gradimento per i governatori è generalmente in calo. Se il pugliese Michele Emiliano, 10° posto, ha perso l’8,9% dei consensi, passando dal 47,1% del 2015 al 38,2 di oggi, il record negativo appartiene al governatore della Calabria Marco Oliviero che ha registrato un -23,3%: precipitando dal 61,4% del 2014 al 38,1% di adesso. In dodicesima posizione il governatore del Molise con il 37,2% (-6,2% rispetto allo scorso anno), seguito da Vincenzo De Luca (Campania) con il 35,7% (-5,4% rispetto al 2015), Catiuscia Marini (Umbria) con il 33,4% (-9,4%), Luca Ceriscioli (Marche) con il 32,5% (-8,6%). Chiude la classifica il governatore della Sicilia Nello Musumeci con il 32,5% dei consensi, il 7,3% in meno rispetto al 2017. Anche il suo predecessore Rosario Crocetta era un habitué dell’ultimo posto.
L’Fmi taglia ancora le stime sull’Italia. Il Pil crescerà dello 0,1%
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha tagliato le stime di crescita per l’Italia nel 2019. Dopo il +0,9% del 2018, il Pil è atteso quest’anno a un misero +0,1%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio e 0,9 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre 2018. Resta invariata a +0,9 per cento la crescita per il 2020. Il ribasso è dovuto alla «debole domanda interna mentre i rendimenti restano elevati». Quanto all'inflazione nel nostro Paese è vista in frenata allo 0,8% quest'anno poi in lieve risalita all'1,2% nel 2020. Nel 2019 la crescita rallenterà nel 70% delle economie mondiali. Gita Gopinath, la capo economista del Fmi, ha spiegato che «l'Italia ha mostrato nel 2018 debolezze che si porta dietro anche nel 2019». Per quanto riguarda il Pil di tutto il mondo, Fmi prevede una crescita del 3,3% nell’anno in corso, in rallentamento rispetto al 3,6% del 2018 e di due decimi sotto la proiezione di gennaio.