La nave della Ong tedesca Sea Eye ha lasciato Lampedusa, per fare rotta su Malta. A bordo ci sono 64 persone soccorse in mare al largo della Libia. Se ne va, la nave, dopo il rifiuto da parte delle donne con bambini di essere trasferite a terra con i loro figli, ma senza i papà. Le famiglie hanno rifiutato di separarsi, dando ancora una volta una grande lezione di dignità al nostro Paese, che invece, con il Ministro dell'Interno, rifiuta l'accoglienza. La nave, allora, per evitare lo stallo, ha deciso di fare rotta verso Malta.
«La famiglia è la mia gioia, loro due sono la mia gioia. Non separateci». Le immagini pubblicate su Twitter dall'Ong Sea Eye restituiscono le circostanze che hanno spinto due madri a bordo dell'Alan Kurdi a non scendere con i propri figli.
Nella giornata del 5 aprile, il ministro dell'Interno Matteo Salvini non ha concesso ai mariti di sbarcare con loro. «Si rifiutano di scendere? Buon viaggio verso Berlino», aveva detto il vicepremier riferendosi alle due donne e ai loro bambini. Ma secondo quanto riferito dall'Organizzazione, i patti con la Germania erano chiari: tutta la famiglia avrebbe dovuto lasciare l'imbarcazione.
«La mia famiglia non posso lasciarla, in nessun caso. Le famiglie devono stare unite», ha detto uno dei due uomini. E l'ong ricorda che il diritto di tutelare le famiglie è sancito dall'Articolo 16 dello statuto delle Nazioni Unite.
«Amo mio marito e la mia bambina. E voglio il meglio per lei. Insieme», dice una delle due madri. Nel pomeriggio Mara Carfagna aveva esortato le due donne a scendere per tutelare l'interesse dei minori. Ma restare uniti rappresenta per loro una condizione irrinunciabile di benessere: «A mio figlio mancherebbe suo padre. Senza starebbe male».