Egregio Direttore, recentemente è apparsa in rete una foto di una cena in cui il candidato sindaco di Castelvetrano di Fratelli d'Italia, Davide Brillo, veniva ritratto insieme all'esponente di Riva Destra, Angelo Tigri il quale era intento a fare il saluto romano, come da voi stessi riportato su un articolo dello dal titolo "Castelvetrano. Riva destra sostiene Brillo e fa il saluto romano".
Il suddetto esponente di Riva Destra ha inoltre recentemente pubblicato sul suo profilo Facebook, alcune foto insieme all'Onorevole Giorgia Meloni e allo stesso candidato Davide Brillo, entrambi rappresentanti del partito Fratelli D'Italia, commentandole con la frase "VINCERE E VINCEREMO" pronunciata da Benito Mussolini dal balcone di Piazza Venezia il 10 giugno del 1940.
Credo sia gravissimo che un candidato sindaco si faccia supportare da personaggi che tramite questo gesto e l'uso di ben note frasi di connotazione prettamente fascista, valorizza un periodo della storia italiana che si è reso reso colpevole di leggi razziali, omicidi come quello di Giacomo Matteotti che denunciava la corruzione del partito fascista, violenze ad opera delle squadre di azione fascista contro i contadini e gli operai che si ribellavano ai soprusi e la deportazione di cittadini italiani ebrei da parte di Mussolini nei campi di concentramento nazisti, rendendo il Paese responsabile della loro tragica morte, nonchè del vergognoso periodo colonialista che causò la strage di popoli liberi in terra straniera commettendo atrocità di cui ancora oggi l'Italia ha vergogna.
Chiedo al candidato Brillo di prendere le distanze da tali personaggi. Credo che il cittadino castelvetranese che scelga di votare Fratelli d'Italia abbia il diritto di sapere se il proprio voto ad una lista di destra andrà inevitabilmente anche a dei fascisti.
Il candidato Davide Brillo credo abbia il dovere di chiarire se votare Fratelli d'Italia significhi semplicemente essere di destra o se non significhi invece essere fascisti ed avallare quindi corruzione, violenza, omicidi, deportazione e razzismo. La prego, egregio Direttore, di pubblicare questa mia lettera, nel nome di quella democrazia che un secolo fa i nostri antenati conquistarono lottando contro il fascismo e sconfiggendolo.
Cordilai saluti
Pietro