Ginetta Ingrassia, consigliera comunale di Marsala, ormai ex capogruppo dei Democratici per Marsala, di cui faceva parte anche Luana Alagna e il presidente del consiglio Enzo Sturiano. Gruppo che si è sciolto dopo l'inchiesta “Scrigno” in cui è stato arrestato il vostro sponsor politico Paolo Ruggirello. Nell'inchiesta si parla anche della vostra lista, della sua formazione nella campagna elettorale del 2015. Si parla di un intervento di Ruggirello nei confronti di esponenti della mafia per cercare dei candidati e recuperare voti per Democratici per Marsala. Lo scioglimento del gruppo è un po' come fuggire dalla nave che affonda.
Non fuggiamo, la nave non affonda. Democratici per Marsala nasce come un'idea, come un progetto condiviso. Noi siamo una lista parallela al Pd, che nel 2015 ha visto coinvolgere un gruppo di persone a sostegno del candidato sindaco Di Girolamo. Noi eravamo la lista parallela al Pd e il progetto era più ampio, prevedeva il coinvolgimento diretto alla vita del governo della città. Prevedeva anche il nostro ingresso nel Pd. Ruggirello era allora un deputato questore del Pd. Allora sarebbe stato del tutto ovvio e scontato il nostro ingresso nel Pd. Però così non è stato. Oggi è conclamato che il progetto del Pd è fallimentare.
Lei dice che vi siete sciolti perchè il progetto con il Pd è fallito, ma questo è successo da tempo. Ma perchè sciogliere il gruppo proprio dopo l'arresto di Ruggirello? Vi vergognate un po' di quello che è successo a Ruggirello?
Noi prendiamo le distanze dai fatti criminosi che coinvolgono l'onorevole Ruggirello. C'è poco da vergognarsi, ognuno risponde personalmente di quello che fa. Quando ho appreso la notizia sono rimasta meravigliata. E mi dispiace quando qualcuno insinua che noi sapessimo qualcosa. Se avessi avuto il minimo sospetto mi sarei allontanata. Quando ho preso le distanze dall'Mpa l'ho fatto per motivazioni politiche.
Dalle carte dell'inchiesta scrigno emerge un ruolo della mafia di Paceco e Campobello per completare la lista di Democratici per Marsala. E' anche vero che se bisogna chiedere i voti o l'aiuto della mafia lo si fa con i mafiosi di Marsala, non di altre città.
Non c'è stata mai nessuna interferenza. La lista è stata fatta da Sturiano, non si è riusciti alla fine a completarla, due persone sono andate via. Persone che si erano avvicinate alla lista e poi avevano cambiato idea.
Sappiamo tutti che fino ad un'ora prima della presentazione della lista i candidati trattano con più liste per appostarsi meglio. C'è sempre un mercanteggiare. Ora che ne sarà del vostro gruppo?
Adesso ragioneremo. Opereremo nel gruppo misto.
Restate in maggioranza?
Il gruppo misto è uno. Però siamo in otto che vengono dalla maggioranza. Poi ci sono quelli del gruppo misto di opposizione.
La posizione di Luana Alagna, che tra quelli del gruppo è più morbida con l'amministrazione?
La collega ha mostrato la serietà che la contraddistingue e insieme a noi ha condiviso questa scelta. Una scelta ragionata, voluta da tutti e tre, ci ha visti uniti, come lo siamo stati sempre, tranne qualche episodio.
Tranne qualche fuga in avanti di Sturiano.
Sturiano è molto preparato e forse lo porta a qualche fuga in avanti.
Qualche giorno fa c'è stato l'evento sulla questione “amorale” al Teatro Comunale organizzato da Daniele Nuccio, in cui c'era Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia all'Ars. C'erano diversi consiglieri, si è parlato anche di Democratici per Marsala e di Sturiano. Voi perchè non c'eravate?
A seguito della dichiarazione che ho fatto da capogruppo, qualche collega ha chiesto un consiglio comunale aperto, io credo che ci siano i luoghi opportuni per aprire un dibattito politico.
La posizione di Nuccio è che Sturiano si deve dimettere. Altri dicevano che deve essere il consigliere che non sta bene con gli altri a dimettersi, altri che si deve dimettere tutto il consiglio, altri che si deve dimettere il sindaco. Lei che posizione ha?
Non vedo le ragioni per cui si debba dimettere Sturiano. Non è stato raggiunto da nessun avviso di garanzia, non c'è nessuna indagine.
Ma si diceva che la politica deve arrivare prima della giustizia.
E' vero che deve arrivare prima, ma con quali strumenti? Pregiudizi e giudizi affrettati non hanno mai fatto bene.
Questo gruppo adesso è monco. Viene meno il leader, senza Ruggirello che era il vostro riferimento politico, cosa ne sarà di voi?
Bisogna inseguire le idee, non i leader. Poi sono le idee e i progetti che si concretizzano. Bisogna ricominciare da questo, dalle idee. E' questo quello che avevamo fatto quando è nato Democratici per Marsala. Poi le cose non sono andate per come ci aspettavamo, molte domande non hanno avuto risposta.
Lei lo vorrebbe un consiglio comunale aperto sulla questione morale, legalità e parlare di tutto quello che è successo?
Perchè no. Non ho mai avuto problemi a confrontarmi.
Come mai non avete fatto una conferenza stampa, un incontro con la città per spiegare le cose? In città si dice che vi vergognate adesso di Ruggirello, che è facile ora prendere le distanze.
Il perchè è stato spiegato più volte. Io spero che la posizione di Ruggirello venga chiarita. Rispetto alle accuse c'è poco da dire, sono molto gravi. Se si prendono le distanze si viene etichettati come traditori. Io non mi pento di quello che ho fatto. Nel momento in cui abbiamo saputo siamo rimasti sconvolti. Aspettiamo le sentenze, non avevo nessun sospetto. Non mi pento di niente.