E’ uno dei peggiori consigli comunali di sempre, la giovinezza di molti rappresentanti non ha portato quella ventata di novità e di rinnovamento, prevale la vecchia politica a Marsala.
Un litigio continuo, si parlano addosso, non si ascoltano non si rispettano tra di loro ma soprattutto non rispettano l’istituzione che sono stati chiamati a rappresentare.
Si è tornati in aula, ieri pomeriggio, per discutere il Piano economico finanziario dei rifiuti
La maggioranza, quel che resta del Pd, ha imparato la lezione a pappagallo: più differenziamo e meno paghiamo.
La frase fatta l’ha intesa tutta la città, così come ha capito molto bene che deve differenziare non solo per pagare meno ma per tutelare l’ambiente.
Il fatto è un altro: i cittadini non hanno accettato i mastelli, tanti, troppi, un sali e scendi da casa con un bidone che spesso vola, che spesso non si trova, che spesso viene rubato.
Il piano economico finanziario, peraltro, al momento in discussione in consiglio comunale non prevede la pulizia straordinaria delle vie della città e non prevede la derattizzazione e disinfestazione. Eppure si tratta di un documento di programmazione che va approvato entro il 31 marzo, il vice sindaco assicura che sono stati previsti 45 mila euro per la derattizzazione e la disinsfestazione ma non si comprende in quante volte verrà fatta e in quanti passaggi.
Il vice sindaco presente in aula lancia un’accusa molto forte agli abitanti del centro città, sostiene che non si vogliono sporcare le mani e per questo prendono il sacchetto della spazzatura e lo vanno ad abbandonare nei quartieri popolari. Una battaglia sociale, dice Agostino Licari, che ha intenzione di portare avanti.
Chissà cosa penseranno, i cittadini del centro, di un amministratore che li accusa, senza averne contezza piena se non la prova, una e una sola, di una donna con Mercedes bianco che deposita il rifiuto in via Istria. Chissà, come mai il vice sindaco si sia convinto che gli abitanti del centro abbiano tutti Mercedes bianche. Nulla si dice sul fatto che ancora l’azienda non ha i palmari e nessuna delle tecnologie previste dal capitolato di appalto.
Sembra la raccolta differenziata di: tutto obbligo per i cittadini, l’amministrazione punisce e bacchetta. Eppure la città è piena di rifiuti, lo dice Letizia Arcara indicando la via vecchia Mazara, un tappeto di rifiuti: “La città non ha digerito questo piano di rifiuti”.
Preannuncia il voto contrario al piano Giusi Piccione: “Si vota alla cieca, è questo quello che ci viene chiesto e non è la prima volta. Questa Amministrazione è fallimentare non solo il Pd”.
Dello stesso avviso Ginetta Ingrassia che parla di piano con delle lacune, con problemi che non hanno mai avuto soluzione. L’intervento di Flavio Coppola prende le mosse dalla “speranza”, sarà guidato da quella nella votazione, favorevole, del Piano economico finanziario dei rifiuti. La speranza che qualcosa possa cambiare, avrebbe fatto meglio a dire con serenità e lealtà che il suo gruppo, nonostante le critiche di facciata all’Amministrazione, è la stampella della stessa. Il discorso di Coppola è chiaro: non gli piacciono i mastelli e nemmeno questo piano di raccolta che non ha votato ma adesso vota il Piano economico finanziario.
Ironico Michele Gandolfo: “Sono sicuro che tra poco raggiungeremo il 90% della differenziata e sindaco e vice sindaco diranno che siamo il Comune più virtuoso”.
Annuncia il voto contrario, per Gandolfo c’è un falso in quella delibera e per questo non voterà favorevolmente.
Enzo Sturiano presenta un emendamento per incrementare la somma della derattizzazione e disinfestazione, chiede che la voce venga aumentata di 50 mila euro. Il presidente viene bacchettato dalla capogruppo, ex ruggirelliana, Federica Meo che sostiene che gli emendamenti potevano essere presentati in presenza dei dirigenti del settore, che però non sono presenti in aula.
L’emendamento presentato ha trovato i malumori anche di Flavio Coppola: “Da due mesi ci sono le delibere e gli emendamenti vengono presentati adesso?”. La difesa a Coppola dell’Amministrazione viene male, le delibere sono arrivate a Palazzo VII Aprile il 10 marzo.
Sturiano è furioso, chiede al vice sindaco Agostino Licari come mai non ha precettato dirigente e suo vice nel presenziare in aula visto l’imminente scadenza del 31 marzo, termine ultimo per approvare il piano. A pensarla come il presidente del consiglio è il segretario generale, Bernardo Triolo, che annuisce mentre Sturiano chiede spiegazioni ad Agostino Licari.
I consiglieri si parlano addosso, urlano, i toni sono da bar e da stadio tanto da far intervenire Triolo: “Questo non è consiglio comunale, è una rissa continua. Vi dovete comportare da consigliere comunali, nemmeno al bar ci sono questi toni, la zuffa continua non funziona se non si ripristina l’ordine io me ne vado e lo spiegherò al Prefetto”.
Rossana Titone