Dopo la scarcerazione dell'ex assessore del comune di Trapani, Ivana Inferrera, esce dal carcere e va ai domiciliari il boss trapanese Nino Buzzitta. Entrambi sono stati arrestati alcune settimane fa con l'operazione "Scrigno". Oltre a loro anche Giovanni Maltese, ex consigliere comunale di Erice, il commerciante trapanese Mimì La Russa, ed i marsalesi Diego e Salvatore Angileri, padre e figlio, sono tornati in libertà.
Rimangono in carcere i fratelli Franco e Pietro Virga, l'ex consigliere comunale del Psi Franco Orlando, l'imprenditore Ninni D'Aguanno e l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, per loro il Tribunale del Riesame non ha modificato le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Palermo Morosini e rigettato le richieste dei legali. Intanto si apprendono nuovi particolari sull'indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani. Per gli inquirenti “il capo” della nuova Cosa Nostra trapanese potrebbe essere Nino Buzzitta. Nelle intercettazioni, emergerebbe che sia i Virga sia Orlando, si rivolgessero a lui per risolvere alcune vicende sul territorio, attribuendogli un ruolo di vertice nell’organizzazione.
Nell’interrogatorio di garanzia, tutti gli accusati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Un particolare che rende assai fragile l’impianto accusatorio complessivo visto che le motivazioni del dispositivo notificato ai legali, e che verranno rese note nei prossimi giorni, non potranno avere, ovviamente, la formula di rito “perché venute meno le esigenze cautelari”, generalmente motivate con la revoca e non l’annullamento.