E' stata uccisa da suo marito con sette coltellate, Daniela Lagumina, 48 anni, la donna di Castelvetrano vittima dell'ennesimo caso di femminicidio. Il marito, Gino Damiani, 60 anni, poi, dopo averla uccisa, si è tolto la vita in modo macabro, posizionando un coltello dalla lama affilata nell'incavo ascellare del corpo della moglie ormai morta e adagiata sul letto, e buttandosi sopra più volte. Lo ha stabilito l'autopsia.
Daniela è stata colpita in particolare ai polmoni e al cuore. Caso dunque chiuso: la donna, inoltre, è stata uccisa nel sonno.
Nel frattempo scrive alla redazione di Tp24.it il fratello di Daniela, Giuseppe Lagumina: "Con l’intento di insistere e proseguire la strada maestra già intrapresa e percorsa da mia sorella Rosalia Daniela La Gumina in tempi ancora non sospetti, ossia anni antecedenti al solito rituale maschilista, trasudante un atteggiamento possessivo di un qualcosa e non un grazioso rispetto di qualcuno, ancora una volta perpetrato anche nei suoi confronti, vi invito a partecipare e divulgare a chiunque abbia voglia di esserci al suo funerale non appena la magistratura ci darà l’ assenso alle esequie".
Affida invece il suo pensiero a Facebook Aurora, la figlia della coppia: "Mio padre in quel momento si è trasformato in un mostro, non lo era mai stato prima e proprio per questo motivo non pensavamo che potesse accadere una tragedia del genere". Lei si voleva separare, lui non accettava che la moglie potesse lasciarlo. "Ho sempre lottato contro la violenza sulle donne e cosi anche mia madre - continua Aurora - Oggi, in questo momento e per sempre, porterò avanti questo ideale. Amare non significa possedere, amare significa curare, capire, ascoltare. Vi dico che purtroppo pensare che le cose succedono sempre agli altri non ci rende immuni. La classica frase "non lo ha mai fatto prima" non significa che non lo farà mai. Uno spintone non è amore, uno schiaffo non è amore, la gelosia non è amore ma possessione, una pedata non è amore. Una coltellata non è amore. È follia”. Donne, quando vedete dei gesti che possano semplicemente farvi pensare di essere in pericolo, fatevi aiutare. Fatelo per mamma, fatelo per me, per voi. Facciamolo insieme perché non meritiamo di morire..
I familiari di Daniela hanno anche fatto sapere che i funerali si svolgeranno separatamente.