Vito Armato, presidente del primo circolo della Lega a Marsala, è stato raggiunto giovedì da un provvedimento di espulsione dal partito per violazione di alcune regole interne allo stesso.
L’espulsione porta la firma dei vertici provinciali, Roberto Bertini e Bartolo Giglio, e di Igor Gelarda, responsabile Enti Locali per la Sicilia.
Un messaggio whastapp che ha fatto illuminare il cellulare di Armato e che consegnava il provvedimento, un calice amaro che Armato ha dovuto bere. Nessuna discussione, nessuna direzione di partito per spiegare le ragioni del provvedimento ma, come il loro leader Salvini insegna, tutto viene divorato, consumato e vomitato sui social.
Vito Armato, che questa volta non ha potuto parlato di fakenews, ha risposto con altro comunicato ritenendo nullo il provvedimento disciplinare in capo alla sua persona: "Mi trovo ancora una volta dal mese di agosto 2018 ad essere costretto ad un comunicato stampa, che smentisce azioni nefaste compiute anche da alcuni militanti che curano gli interessi personali piuttosto che quelli del territorio. Vi confermo che le attività del nostro Circolo continueranno serenamente fino a che gli organi competenti a cui questa mattina mi sono rivolto”.
Si riferisce ad un ricorso che Armato ha presentato avverso il provvedimento di espulsione, conclude sostenendo che queste sono azioni intimidatorie volte a minare il lavoro del circolo che, pertanto, rimane attivo.