<<…Caro consigliere e' questione di giorni. Stai tranquillo io gli impegni li mantengo. Prepara il vestito per la festa…>>
Così scriveva Felice Errante, in un sms inviato a Lillo Giambalvo il 10 luglio del 2014.
L’allora sindaco di Castelvetrano lo informava dell’imminente nomina a consigliere comunale, attraverso l’escamotage della nomina di Giuseppe Rizzo ad assessore che, “dimettendosi” contemporaneamente da consigliere, lasciava il posto a Giambalvo, primo dei non eletti del Fli.
FAR ENTRARE GIAMBALVO IN CONSIGLIO COMUNALE
Il vero regista di quest’operazione però non era Errante, ma Paolo Ruggirello, arrestato nell’operazione “Scrigno”, della quale abbiamo parlato ampiamente.
Sì, perché l’onorevole aveva ricevuto i “pacchetti di voti” da Giambalvo e da Franco Martino, il consigliere che accoglieva le confidenze dell’amico Lillo sulla sua devozione ai Messina Denaro, per le elezioni regionali del 2012 e per le politiche del 2013 (Ruggirello era candidato alla Camera e la sorella Bice al Senato, entrambi col partito dei Moderati in Rivoluzione).
Dal canto suo, Errante avrebbe avuto dalla sua parte il sostegno non da poco di una macchina di voti come Ruggirello.
Dalle intercettazioni svolte durante la campagna elettorale del 2012, emergeva con chiarezza come Martino e Giambalvo avessero raccolto voti in favore di Paolo Ruggirello in cambio di denaro:
MARTINO Francesco: <<Chiama a Bice (RUGGIRELLO), chiama a Bice e ci scendiamo e ci facciamo dare mille euro l'uno >>.
GIAMBALVO Calogero: << No, non ci riesco io Ciccio, non ci riesco perché… lo sai perché? Perché mi ha portato dall'avvocato, Ciccio, ed ha affrontato 6 mila euro. Dimmi tu, Ciccio>>
MARTINO Francesco: <<… Io ci vado e gli dico questi 400 voti in base a quanti ne prendiamo gli dico sono i miei e di Lillo GIAMBALVO…>>
MARTINO E LA CASA PER ANZIANI
In cambio dei voti, Ruggirello prometteva a Giambalvo la sua nomina a consigliere comunale di Castelvetrano ed in seguito anche la possibilità di aprire una sorta di ristorante– self service (ne avevamo parlato QUI) dentro al parco archeologico di Selinunte. Mentre per Martino sarebbe stata prevista l’opportunità di realizzare una casa per anziani su un terreno di sua proprietà.
Nel corso di una intercettazione ambientale, infatti, Martino rivelava ad un altro consigliere comunale di Castelvetrano:
<<… l'accordo con RUGGIRELLO (Paolo, ndr.) con me è... che Lui vuole salvare a Lillo (GIAMBALVO Calogero, ndr.) e in contropartita io ho un progetto da presentare e Lui me lo fa approvare …(…)… per fare una casa per anziani…>>.
GIAMBALVO RICEVE L’OK DI ERRANTE
E dopo che Lillo Giambalvo “viene salvato”, avendo ricevuto la bella notizia da parte del sindaco Errante (che, precisiamo, non è tra le persone indagate in questo procedimento), non sta più nella pelle e chiama Ruggirello:
<<…e in pratica mi ha chiamato Felice (ERRANTE, ndr.) te l'ho scritto nel messaggio, mi ha chiamato Felice e mi ha incontrato urgentemente, sono arrivato là, ha preso una carpetta e mi ha fatto vedere... dimissioni di Peppe, di Peppe RIZZO che ancora non sono registrate…>>
Giambalvo spiega all’onorevole anche il modo in cui ciò è avvenuto:
<<… Lui ha aspettato a Gianni POMPEO che facesse dimettere un assessore Gianni POMPEO ha detto che assessore non ne fa dimettere e lo dimette Lui e Lui dimette a Vito FAZZINO…>>
Ed in anteprima, aggiunge:
<<… mi ha detto facciamo le dimissioni di Peppe mercoledì facciamo "affacciari" assessore a Peppe RIZZO e giovedì o venerdì, mi ha detto si fa un consiglio e vieni a giurare Lillo…>>
Giambalvo poi condivide la sua gioia anche con lo zio materno Vincenzo La Cascia, mafioso di Campobello di Mazara e con Mimmo Scimonelli, anche lui mafioso e ritenuto il mandante dell’omicidio di Salvatore Lombardo (ucciso a Partanna nel 2009).
Quest’ultimo reagisce con entusiasmo:
<<Perfetto, perfetto, bello, bello questa è una bella cosa compare>>
Il RISTORANTE SELF-SERVICE AL PARCO ARCHEOLOGICO
Ma per Giambalvo, in pentola bolle qualcosa di più sostanzioso e duraturo. Ruggirello glielo accenna per telefono:
<<…qualche cosa stiamo vedendo di muovere lì con il parco (archelologico, ndr.) che poi magari te ne parlo di presenza perché è una cosa che possiamo... possiamo "strumintiari" ...inc... impresa… e lo so, poi ne parliamo, in questi giorni ne parliamo…>>
ERRANTE E RUGGIRELLO SOCI OCCULTI?
Gli inquirenti scrivono che Giambalvo era intenzionato a gestire un lucroso business all’interno del parco archeologico di Selinunte e per fare ciò poteva contare sulla connivenza dei suoi referenti politici Paolo RUGGIRELLO a livello regionale e ERRANTE Felice a livello comunale.
Sia RUGGIRELLO che ERRANTE non soltanto si sarebbero occupati di indirizzare l’iter autorizzativo, ognuno per la parte di rispettiva competenza, ma ne avrebbero ottenuto anche un tornaconto economico, figurando come soci “occulti”.
Cosa si potrebbe chiedere di più?
Giambalvo, radioso, ne parla anche con sua mamma:
<<…La c'è da arricchirsi ai "pezzi (ruderi, ndr), come un Onorevole che ti dice: "…socio io! parliamo con Felice (ERRANTE, ndr.), io a livello regionale e lui a livello comunale, socio io e socio lui!..." Felice mi ha detto: "Vedi che non ne deve sapere niente nessuno, vedi che io sono socio però! io ti faccio prendere tutto il parco, ti faccio prendere ma io sono socio! Io gli ho detto: "Va bene Felice, qual è il problema, tu sei socio!>>
Poi fornisce maggiori dettagli:
<<In mezzo ai "pezzi" di Selinunte, fare un self-service, fare un abbonamento con tutte le corriere che vengono, Mamma! Sai come funziona, che mi dice Felice!? La corriera paga, per dire, 10 euro viaggio e mangiare! Il mangiare è da te, là, arriva là e ha il picnic da te e i "pezzi" di Selinunte là, tutte le corriere che vengono d'estate, d'inverno, sempre, sai cosa significa!? E’ da arricchirsi lì, lì c'è da arricchirsi, no per scherzarci!... Poi, per dire alla corriera ci paghi... per dire un primo, tutte le bibite extra li paghi extra, tutti, se vuoi un gelato e poi là ci mettiamo il gelato e poi si "arraggiuna", tutto quello che c'è, tutte le cose paghi, che fai scherzi!? C'è da arricchirsi!... Da arricchirsi lì c'è no... no chiacchiere! >>
In un altro colloquio intercettato con un commerciante castelvetranese (Peppe), Giambalvo spiega anche il suo progetto in modo incisivo e sintetico:
<< Allora io ho un progetto grosso nelle mani ti dico che cosa è, te lo accenno in tre secondi: Paolo RUGGIRELLO ha messo un responsabile nella zona archeologica, c’è l’ha nelle mani lui il responsabile, mi ha proposto, no mi ha proposto, mi ha detto cosa vuoi fare all’interno della zona archeologica, gli ho detto un Ristorante dentro i pezzi…(ruderi, ndr.)…>>
E poi aggiunge:
<<C’è a livello comunale la domanda c’è un caseggiato all’interno dell’Acropoli che me lo danno come self service e gelateria>>
Invece all’autista del bus, andrebbe un euro a passeggero:
<<Sovvenzione con l’autobus, sovvenzione con l’autobus, noi dobbiamo dare un euro a persona ... già ci ho parlato pure ... abbiamo camminato con Paolo RUGGIRELLO (nel senso che con RUGGIRELLO già si è dato da fare ndr) un euro a persona a quello che porta la corriera e quello della corriera che fanno i biglietti loro per farli venire qua gli fanno il biglietto compreso per il pranzo e lui vuole la tangente, un euro a persona mi ha detto tutti dice fanno così un euro a persona, noi facciamo l’associazione dice con i ristoranti che fanno questa operazione con noialtri lo hai capito? E li porta tutti ...(si accavallano le voci)...>>
IL PERMESSO AI MAFIOSI
Ma ci si può arricchire senza il permesso dei mafiosi? Ed in quel caso, a chi bisognerebbe chiedere?
<<…la cosa la deve fare un cristianu giusto di là… di Selinunte…>> aveva affermato l’amico commerciante e i due conversando, individuavano, scrivono i magistrati, “nella figura di Fontana Giuseppe, inteso ‘Peppe Rocky’, il soggetto mafioso a cui poter chiedere il permesso per iniziare un’attività commerciale di quel tipo a Selinunte”.
Anche se Giambalvo l’autorizzazione sembrava averla già; come se gli fosse pervenuta da qualcuno con ancora più potere rispetto al Fontana.
Ecco un interessante passaggio della conversazione con il commerciante:
<<…Ma io con Peppe neanche ci parlo non ho niente da dirgli a Peppe, io ho chiesto sempre il permesso alla virgola a li “cristiani” (persone influenti mafiose ndr) e io ti dico a te che già io prima di dire si all’Onorevole, abbiamo parlato qua al paese, parlato al paese e mi ha detto vai!! Basta! Punto! Con “cristiani” che non ci sono Peppe (suo interlocutore ndr), mi ha detto vai!! Lo hai capito? Per questo ti dico che non c’è niente di parlare con nessuno…>>
“Cristiani che non ci sono”. A chi si riferisce Giambalvo?
Secondo gli inquirenti si tratterebbe di Matteo Messina Denaro.
Tra meno di due mesi, Castelvetrano andrà al voto dopo due anni di commissariamento per mafia.
Se queste dinamiche resisteranno, il futuro del comune potrebbe essere un altro scioglimento. E le intercettazioni riguardare la campagna elettorale di questi giorni.
Egidio Morici
LA DIFESA.
Giunge in redazione questa nota:
Egregio Direttore, formulo la presente per richiedere con immediatezza la rimozione dell’articolo a firma Egidio Morici, nel quale vengono riportate propalazioni di tale Giambalvo Calogero, tanto sconclusionate quanto destituite di fondamento, nelle quali vengo citato dallo stesso mentre era impegnato in discussioni con la di lui madre e con l’onorevole Paolo Ruggirello. Lo stesso non è nuovo a elucubrazioni del tutto fantasiose e inverosimili. Non ho mai parlato con lui di tali simili fatti, né avrei potuto mai sostenere attività di qualunque genere all’interno del parco archeologico di Selinunte. L’inserimento del mio nome, chiaramente con intento diffamatorio, costituisce danno alla immagine dello scrivente tutelabile nelle opportune sedi. La diffido, pertanto, alla immediata rimozione dell’articolo oltre alla pubblicazione della presente smentita. La informo che in assenza di spontaneo adempimento darò corso senza indugio ad ogni iniziativa innanzi la competente A.G. per la tutela della mia onorabilità.
Oramai stanco di correre dietro ad infondate sortite giornalistiche, così come sono ormai costretto a fare, tutelerò la mia onorabilità rivolgendomi alla magistratura ordinaria; ho già quindi conferito mandato ai miei legali di denunciare formalmente il signor Giambalvo Calogero per le farneticanti propalazioni e conseguentemente tutti i coloro i quali utilizzeranno le stesse dichiarazioni chiaramente diffamatorie.
Avv. Franco Messina
Avv.Felice Errante Jr.