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04/03/2019 19:05:00

Parte a Marsala il Piano di Zona. Don Fiorino: "Strumento concreto per il sociale"

E' partito (purtroppo con molto ritardo) il percorso per l'elaborazione del Piano di Zona (PDZ) dei servizi sociali nel distretto di Marsala-Petrosino.

Don Francesco Fiorino definisce il Piano di Zona "uno degli strumenti più belli e concreti che i cittadini e chi opera nel sociale e nel volontariato hanno disposizione al fine di partecipare alla progettazione sociale nell’ambito territoriale di competenza".

Questo strumento viene introdotto dall’articolo 19 della Legge 328/2000 e rientra tra le riforme più riuscite della legge quadro. La Legge 328/2000 è una delle migliori ed efficaci leggi della Repubblica Italiana. "Certamente - dice con rammarico Padre Fiorino- dalle nostre parti è stata spesso "falsata" ed utilizzata per un "coinvolgimento" solo di facciata e guidata da interessi di parte, non per servire le "fasce più deboli" della società".

L’introduzione del PDZ apporta cambiamenti importanti nella programmazione delle politiche sociali, confinua Fiorino: "aumentano (o meglio, dovrebbero aumentare...) i "costruttori" delle politiche sociali. Ogni cittadino dei Comuni interessati potrebbe offrire la propria collaborazione;
si programma in modo congiunto con l’Azienda Sanitaria Provinciale; si programma a livello locale, nell’ambito territoriale di competenza".
Il PDZ è uno strumento di programmazione territoriale concertata e partecipata.

Gli attori coinvolti in questo processo di progettazione sono molteplici: i Comuni, l'ASP, gli Enti terzi, il Terzo settore, gli enti gestori dei servizi sociali, i soggetti espressione dell’associazionismo, i cittadini che intendono contribuire al processo di elaborazione del Piano, le istituzioni scolastiche e della formazione, le amministrazioni giudiziarie.
"Oggi a Marsala - è stato affermato più volte - si vuole cominciare un nuovo cammino di ascolto dei bisogni prioritari, di confronto franco e schietto, di un desiderio di utilizzare i soldi pubblici (più di seicentomila euro in 2 anni) con parsimonia e con criteri appropriati per andare incontro efficacemente alle diverse problematiche (povertà, disagio minorile, disabili, assistenza agli anziani, dipendenze patologiche...). Non si possono più ammettere "ritardi", lentezze e formulazione di progetti che non corrispondano alle reali esigenze delle persone più deboli e/o emarginate. Non sono ammissibili "intromissioni" o "decisioni" volte a favorire qualcuno ed a sprecare le pubbliche limitate risorse economiche. Chi desidera promuovere il bene comune e l'attenzione a chi vive in difficoltà, collabori e partecipi attivamente".