Chi pensava che a primarie finite, la comunità del Pd, si accingesse a vivere momenti migliori ha sbagliato.
Il partito è dilaniato, le correnti chiedono di prevalere l’una sull’altra, le mani tese in segno di pacificazione sono una farsa, e dietro l’angolo c’è lo spettro dei congressi.
Il risultato non buono di Maurizio Martina non è addebitabile al segretario regionale, Davide Faraone. Martina non entusiasmava, non coinvolgeva come Nicola Zingaretti che ha intercettato il voto di opinione, in molti nei seggi hanno tracciato una x sul nome di Zingaretti e non sulla lista, un modo per non premiare coloro che erano in lista, che da sempre hanno fatto il bello e il cattivo tempo sul territorio.
Soddisfatto per la vittoria di Zingaretti è il parlamentare regionale Baldo Gucciardi: “Il risultato per Nicola Zingaretti in Sicilia ed anche nella mia provincia, Trapani, con oltre il 66% dei consensi, ha già il senso autentico di una ripartenza. Finalmente, sindaci, consiglieri comunali, dirigenti di partito ultimamente mortificati, e gente comune, vera espressione dei territori, potranno trovare lo spazio che era stato loro spesso negato”.
Gucciardi ha il quadro politico chiaro: a votare Zingaretti sono stati i consiglieri comunali, i sindaci e le giunte, così è stato a Marsala ad esempio, e anche a Trapani.
Lancia una stilettata contro il modus operandi del partito: “Adesso è il momento di pensare alla ricostruzione, lontani dai metodi beceri della rappresaglia, purtroppo spesso largamente usata, finalmente dentro le regole del partito o più semplicemente dentro le regole elementari del buon senso e del rispetto reciproco. Dobbiamo dire basta alle logiche dell’arroganza insopportabile che in alcune province, Trapani ad esempio, ha condotto persino alla estromissione dei rappresentanti di Zingaretti dagli organi di garanzia. Ora e’, invece, il momento di lavorare con Nicola Zingaretti per un partito che bandisca le risse, che riporti in alto la bandiera del rispetto delle regole e che tracci una nuova via fatta di autentica democrazia, di ascolto e comprensione del disagio sociale disegnando la società dei tempi nuovi”.
Analizza il voto anche Marco Campagna, segretario provinciale dem: “Nonostante i disagi hanno votato più di 5000 persone, consegnando una vittoria ampia e netta a Nicola Zingaretti, come era già successo per le convenzioni di circolo annullate senza un vero motivo, se non quello di voler evitare di misurarsi. Ripartiamo da qui, dai tanti che hanno affollato i seggi, da chi è tornato a votare Partito Democratico o lo ha fatto per la prima volta considerandoci una speranza per il futuro.
Dai dati in nostro possesso Zingaretti vince con il 66,20, Martina ottiene il 24,57 e Giachetti il 9,23. Ringrazio tutte le volontarie e i volontari per l’ottimo lavoro che hanno svolto, garantendo un voto regolare, trasparente e sereno.”
Su queste primarie fa sentire la sua voce anche il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, che aveva sposato la mozione di Zingaretti mesi fa: “Il percorso che ha portato alla vittoria di Nicola Zingaretti è iniziato quel giorno del 13 ottobre 2018. E ricordo che sono stato proprio io a presentarlo alla platea di sindaci ed amministratori locali. Ero stato chiamato sia a rappresentare la mia modesta esperienza amministrativa a Petrosino, sia ad introdurre tutti gli interventi che si sono susseguiti. Ieri è arrivato un risultato straordinario in termini percentuali e di affluenza. Buon lavoro, caro Nicola Zingaretti, ora è il tempo di passare ai fatti”.
Il Sindaco Gaspare Giacalone plaude al risultato di Zingaretti, ma è nel suo Comune, come a Mazara, che Zingaretti soccombe con 15 voti rispetto a Martina che ha totalizzato 89 voti.