Un tempo erano tutti renziani, adesso tutti zingarettiani.
E’ quello che accade a Marsala, e non solo, per le primarie nazionali del Pd che si terranno il 3 marzo. Tre i candidati alla segreteria nazionale: Maurizio Martina, Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti.
In molti sono partiti in pompa magna, con grandi apprezzamenti per il nuovo corso del Partito Democratico targato Davide Faraone, e hanno cercato di occupare caselle, pensando, non a torto, delle grandi praterie da percorrere.
Nessuna novità, non sono dei novellini della prima ora, semmai gli stessi che, da deputato in deputato, si sono riciclati non per inaugurare nuove e avvenenti stagioni ma semplicemente per mettere bandierine.
Domenica si andrà al voto, in tutta Italia, e Marsala si presenta con un quadro drammatico. Quelli che hanno pensato di sposare la mozione Maurizio Martina non si sono ritrovati candidati in lista, legittimo visto che la casella dell’Assemblea regionale è stata occupata da Federica Meo, su indicazione di Anna Maria Angileri. Ma non bastava, hanno chiesto anche un posizionamento in lista per l’assemblea nazionale, si pressava per la figura di Calogero Ferreri ovvero di Luana Alagna.
Ma il Pd è composto da altri esponenti che hanno consegnato consensi al partito, dunque Paolo Ruggirello ha voluto premiare un fedelissimo: Gaspare Lentini, vicino ad Enzo Sturiano, presidente del consiglio.
I nodi vengono proprio qui, dove sono i renziani? Forse alla presentazione del libro, sempre meglio tenersi in equilibrio, per il resto nessuno li vede, nessuno fa campagna elettorale per Martina.
Forse spunterà solo il voto personale, forse.
E’ la vecchia politica, fatta di corse alla ricerca del voto solo se si corre in prima persona, altrimenti il resto si arrangi da solo.
Nessuno spirito di squadra, c’era da aspettarselo.
Hanno pensato di cavalcare l’onda.
E l’onda del 3 marzo li consegnerà a riva, magari bagnati, ma a riva.
Il tonfo che ci sarà a Marsala per Martina aprirà la strada alla formazione di una nuova classe dirigente, perché il fallimento di domenica, annunciato e praticato in questi giorni, non sarà ascrivibile in nessun modo a Davide Faraone, ma a chi ha macinato i chilometri da Marsala a Palermo per partecipare a riunioni in cerca di una nuova e rituale postazione.
A questo si aggiunga che l’Amministrazione comunale è schierata con Nicola Zingaretti, con loro molti consiglieri comunali, e che sabato scorso a Marsala c’è stata la presenza di Michela Giuffrida.
L’europarlamentare parlava di Europa, ma è noto agli addetti ai lavori che è schierata con Zingaretti e il parterre al Monumento ai Mille non si spostava da questa tendenza.
Non fa strano il voto su Zingaretti o su altro candidato fa strano la contorta e bulimica fame di politica, quando questa non si sa fare.
Il 3 marzo rappresenterà un momento di grande chiarezza....
Rossana Titone