Quantcast
×
 
 
22/02/2019 06:39:00

Scioperano gli studenti delle scuole superiori di Trapani e Mazara

 Scendono in piazza oggi gli studenti superiori delle scuole di Trapani e Mazara, come nel resto d'Italia.

Oggi a partire dalle 9, è previsto una manifestazione studentesca a Trapani e a Mazara del Vallo. Organizza la la rete degli studenti MEDI di Trapani per protestare contro i mancati investimenti nell’edilizia scolastica; la mancanza di una legge regionale per il diritto allo studio, e le nuove dinamiche con cui si svolgeranno gli esami di stato».Prevista la presenza dei rappresentanti “Sindacato scuola CGIL”. Tra gli istituti superiori che parteciperanno all’iniziativa : “Istituto magistrale Rosina Salvo Istituto d'Istruzione Superiore "L.da Vinci" / "M.Torre", e “Istituto Professionale Alberghiero”.

Il corteo a Trapani parte  dal palazzo della provincia verso via Fardella. A Mazara del Vallo partirà invece da Piazzale Giovan Battista Quinci e terminerà in Piazza della Repubblica. 

Qual è il motivo principale dello sciopero studentesco? La riforma della maturità. Il nuovo esame infatti debutterà quest'anno stesso e gli studenti lamentano la scarsità di tempo per prepararsi a dovere.

Quest'anno in fatti, per la prima volta all'esame di Stato non ci saranno la terza prova e la tesina al colloquio ma verranno inseriti la seconda prova “mista” tra greco e latino al classico, ad esempio, matematica e fisica allo scientifico e due lingue straniere diverse al linguistico. Per i ragazzi si tratta di cambiamenti troppo importanti per poterli inseriti “in corsa”.

L'esame di maturità, protagonista della protesta, non è però l'unico motivo che spinge i ragazzi a scendere in piazza. «Siamo pronti a bocciare il governo - ha spiegato Alessio Angelucci, segretario del Fgc Roma - ancora una volta infatti l’istruzione è sotto attacco, con tagli da 4 miliardi e un esame di maturità stravolto. Il governo gialloverde che prometteva di rivedere la Buona Scuola oggi sposa il progetto di Renzi. La nuova maturità costringe a cambiare i programmi a pochi mesi dall’esame, in una corsa contro il tempo a svantaggio della didattica. Altro che cambiamento, si continua a colpire la scuola pubblica, mentre l’Italia è agli ultimi posti nel mondo per spesa in istruzione. Respingiamo con i professori il progetto di regionalizzazione della scuola, che dietro l’idea di autonomia scolastica porta soltanto disastri e disgregazione di una scuola statale in ginocchio. In uno scenario politico sempre più buio, dagli studenti arriva un grido coerente, che respinge le politiche scolastiche europee e le scelte folli del governo Lega-Cinque Stelle»

Ma venerdì 22 febbraio non sciopereranno solo gli studenti, incroceranno le braccia con uno sciopero nazionale anche i Dsga (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi) facente funzione.

E dopo pochi giorni si replica: il 27 febbraio, infatti, sarà la volta dei docenti e personale Ata, di ruolo e non, contro la regionalizzazione del sistema scolastico e ancora il nuovo esame di Stato, come già annunciato da Unicobas Scuola e Università.