Ha comprato voti dai mafiosi. E' questa l'accusa per Stefano Pellegrino. Il noto penalista di Marsala, deputato regionale di Forza Italia, è indagato per corruzione elettorale nell'ambito dell'operazione su mafia e centri scommesse nel Belice che oggi ha portato all'arresto di tre persone. Secondo l'accusa Pellegrino ha comprato voti dai mafiosi del Belice, ma non era a conoscenza della loro "caratura criminale", insomma, non sapeva che fossero mafiosi. Per questo non è stato arrestato, e la sua posizione è marginale rispetto all'inchiesta.
La promessa di voto si otteneva con i pacchi della spesa.
Stefano Pellegrino nel 2017 è stato eletto nella lista di Forza Italia con 7670 preferenze.
Pellegrino, lo ricordiamo, è indagato per corruzione elettorale senza l'aggravante mafiosa. A vrebbe “comprato” preferenze senza sapere che di mezzo c'erano esponenti di Cosa nostra.
Il nome di Pellegrino è venuto fuori nel corso delle indagini sulla scalata imprenditoriale di Calogero John Luppino nel settore delle scommesse grazie all'appoggio dei boss di Campobello di Mazara. Il 're' delle scommesse e lo zio Salvatore Giorgi, scrivono i carabinieri, "in ossequio alle disposizioni impartite dal carcere da Franco Luppino, supportavano la candidatura alle elezioni regionali del politico locale, promettendo e somministrando generi alimentari a cittadini del luogo in cambio della promessa di voto".