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02/02/2019 06:00:00

Vernice rossa, indagini, abbandono. La triste storia della pista ciclabile di Erice

Prima la vernice rossa, orribile da vedere, poi le indagini della Procura, e adesso lo stato di abbandono. E’ la storia della pista ciclabile di Erice, che da quando è stata realizzata non ha avuto una vita serena.
La pista si trova adesso in uno stato di abbandono, come ha denunciato il movimento politico “Diventerà Bellissima” di Trapani-Erice in una nota.

“Tutta la segnaletica sia verticale che orizzontale, dopo circa due anni, è da rifare, le strisce e la colorazione sono cancellate pressoché totalmente. I birilli che erano stati (im)posti dall'amministrazione Tranchida, a protezione dei pedoni, dopo poco tempo furono tolti perché la maggior parte andati distrutti”, denuncia il movimento politico.
Quella di Erice è una delle piste ciclabili siciliane che sono state inserite nell’elenco delle piste da finanziare dalla Regione Siciliana. Il progetto di messa in sicurezza della pista di Erice è destinatario di un finanziamento di circa 100 mila euro dalla Regione. Su questa storia “Diventerà bellissima” ha chiesto all’amministrazione guidata dalla sindaca Daniela Toscano di conoscere lo stato dell’arte. E in particolare a che punto sono le procedure per i lavori di messa in sicurezza. Non si vuole, insomma, che ci sia un epilogo simile alla martoriata pista ciclabile Trapani-Marsala. Quella venne cominciata nel 2001, furono spesi un botto di soldi per non completarla mai, arriva a malapena a Nubia. Poi la Regione ha voluto indietro i soldi. Ecco sia “Diventerà Bellissima che il consigliere Giuseppe Vassallo hanno chiesto se ci sono delle scadenze da rispettare e in ogni caso di accelerare l’iter.
Dicevamo che non ha avuto una storia serena la pista ciclabile di Erice-San Giuliano.
Le immagini della pista realizzata nel 2014 fecero il giro d’Italia per la sua bruttezza. Una fascia dipinta sull’asfalto, rossa accesa, che la ditta realizzò senza mettere in sicurezza alcuni tratti. 

Un’opera che costò 300 mila euro e che fece indignare tutti ad Erice. Anche il sindaco di allora, Giacomo Tranchida, che rimosse il direttore dei lavori e fece causa all’impresa che realizzò l’opera.

Circa un anno la Procura di Trapani cominciò un’indagine sui lavori per la pista ciclabile di Erice. La Digos si presentò al Comune di Erice e sequestrò le carte relative ai lavori di realizzazione della pista ciclabile. Un’inchiesta partita da un esposto presentato dal senatore dei 5 Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo. Un’inchiesta che aprì il filone delle “nebbie ericine” che ieri hanno portato all’arresto ai domiciliari dell’assessore e vicesindaco di Erice Angelo Catalano.



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