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27/01/2019 06:00:00

Aeroporti siciliani: Palermo e Catania decollano. Trapani è al collasso

Palermo e Catania volano, Trapani senza Ryanair è al collasso, con percentuali crollate. Questa in sintesi la fotografia di Assaeroporti degli scali italiani. L'aeroporto del capoluogo siciliano "Falcone e Borsellino" è al nono posto nella top ten, al secondo posto per crescita percentuale di passeggeri: circa il 15% (primo tra i quattro aeroporti siciliani) - 860mila passeggeri in più rispetto al 2017 - e terzo tra gli aeroporti europei con traffico passeggeri superiore a cinque milioni.

Inoltre, e questo è un dato molto interessante, gli aeroporti siciliani fanno insieme circa 18 milioni di passeggeri, almeno quanto il polo nord est (Venezia, Treviso, Verona e Brescia). Inoltre, Palermo da solo raggiunge quasi il totale del sistema aeroportuale della Puglia, anch'essa regione a spinta turistica.

E’ l’aeroporto di Genova lo scalo italiano a registrare la maggiore crescita di passeggeri nel 2018, con un incremento del 16,5% (a 1,455 milioni). Anche vero però che il "Cristoforo Colombo" ha meno di un milione e mezzo di passeggeri all'anno, dunque del totale il "Falcone e Borsellino", negli scali con più di 5 milioni di passeggeri, è al secondo posto. Infatti, il tasso a doppia cifra si trova a Napoli (+15,8%), Palermo (+14,8%), Bolzano (+14,3%), Verona (+11,6%) e Milano Malpensa (+11,5%).

In termini passeggeri Roma Fiumicino si conferma al primo posto, con un +4,9% dei viaggiatori che arrivano a sfiorare i 43 milioni. Se si considera anche Ciampino, il sistema degli Aeroporti di Roma chiude il 2018 con il record storico di quasi 49 milioni. Sul podio dei maggiori scali italiani seguono Milano Malpensa, che con 24,7 milioni di passeggeri segna un nuovo record storico (superando i 23,7 milioni del 2007), e Bergamo (12,9 mln e un +4,9%).

Nella top ten per traffico passeggeri, seguono poi: Venezia (+7,8% a 11,1 milioni di passeggeri), Catania (+8,9% a 9,9 mln), Napoli (9,9 mln), Milano Linate (-3,3% a 9,2 mln), Bologna (+3,8% a 8,5 mln), Palermo (6,6 mln) e Roma Ciampino (-0,8% a 5,8 mln).
Maglia nera per la crescita Trapani (-62,8%), penalizzata dallo stop temporaneo di Ryanair. Male anche gli scali di Parma
(51,1%) e Brescia (-37,9%). Sul podio invece primi per il traffico cargo: Milano Malpensa (572,8 mila tonnellate), Roma Fiumicino (205,9 mila tonnellate) e Bergamo (123 mila tonnellate). 

LEGA. L’aeroporto di Trapani-Birgi, che oltre alla drammatica crisi di passeggeri ora deve fare anche i conti con l’indagine giudiziaria sugli ex amministratori dello scalo, evitiamo che diventi la campana a morto dell'economia in provincia di Trapani”.

Lo dichiara Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega, commentando l'esito dell’incontro a Palazzo d’Orleans tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e il presidente del consiglio di amministrazione di Airgest, Paolo Angius, nell'ambito dell'inchiesta della magistratura sulle modalità di iscrizione a bilancio dei fondi di co-marketing e sugli accordi con Ryanair che vede coinvolti, per fatti risalenti agli anni passati, quindici ex amministratori della società di gestione dello scalo Vincenzo Florio. Angius ha messo a disposizione del governatore la propria carica. Musumeci ha “congelato” le sue dimissioni, invitandolo a rimanere al timone della società in attesa della nomina del nuovo direttore.

“Per gestire al meglio un aeroporto servono competenze, non appartenenze", dice Gelarda. E più in generale sul turismo siciliano, per l'esponente del Carroccio "è necessaria una riorganizzazione totale del comparto partendo da un’unica visione strategica ed una sola cabina di regia improntata su modelli di efficienza. In sostanza, servono regole certe per evitare che in Sicilia regni l’immobilismo".

“Per salvare Birgi - conclude Gelarda - la Lega è disponibile ad attivare sinergie per esempio con gli amministratori degli aeroporti di Malpensa, di Bergamo, di Treviso o di altre realtà italiane, aprendo anche un tavolo tecnico con il governo nazionale, per individuare competenze e soluzioni in grado di rilanciare lo scalo trapanese e l’economia dell’intera provincia da una crisi che al momento, senza un cambio di strategia, appare sempre più irreversibile”.