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16/01/2019 06:00:00

Viaggi clandestini, bombe, ville e ristoranti. Cosa c’è di nuovo nell’operazione Barbanera

Viaggi su potenti gommoni, contrabbando di sigarette, ville e ristoranti sequestrati, il progetto di un attento alla caserma dei Carabinieri di Marsala. C’è tutto questo nell’operazione “Barbanera”scattata ieri in Sicilia, tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, coordinata dalla Procura palermitana e messa in pratica dalla Guardia di Finanza.


A capo dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di persone dalla Tunisia alle coste siciliane c’è Fadhel Mancer, 39 anni, detto “Barbanera” per il suo aspetto. Proprio da lui, dalle sue attività parte l’operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, con due indagati ancora latitanti. I nomi dei fermati. I tunisini Fadhel Moncer (residente a Marsala), Fakhri Moncer (residente a Marsala), Bilel Said (residente a Mazara del Vallo), Bessem Elaiba (residente a Mazara del Vallo), Moussa Hedhili (residente a Siracusa), Nabil Zouai (residente a Mazara del Vallo), Filipo Solina (Lampedusa), Salvatore Spalma (Realmonte), Francesco Sacco (Porto Empedocle), Farhat Khair Eldin (ricercato in Tunisia), Antonino Lo Nardo (Palermo), Giulio Di Maio (Palermo), Vincenzo Corda (Palermo), Pietro Ilardi (Palermo). I finanzieri hanno anche sequestrato beni per 3 milioni di euro. Si tratta di una villetta a Strasatti e una azienda agricola a Santo Padre delle Perriere, a Marsala, il ristorante “Onda blu”, ex Bellavista, e conti correnti, tutto di proprietà di Moncer.


Il suo profilo criminale non è da poco. Nel 2012 è stato arrestato, e l’anno successivo condannato, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni. E’ rimasto in carcere fino al 2015. Scontata la pena ha cominciato a dare il via ai viaggi fantasma, al trasporto di tunisini in Italia a bordo di gommoni. “E’ lui quello che ha cominciato per primo questo tipo di traffico” ha raccontato di Moncer un tunisino che ha collaborato con le autorità. A bordo dei gommoni non solo persone ma anche sigarette. Ad ogni viaggio venivano trasportate una quindicina di persone, ognuna di queste pagava 3 mila euro per arrivare in Sicilia. Viaggi veloci, su gommoni potenti, che consentivano di raggiungere le coste siciliane in appena 3 ore, e soprattutto erano difficilmente intercettabili. Sono molti gli sbarchi fantasma avvenuti negli ultimi anni a Marsala, Mazara, e nell’Agrigentino. Diversi i gruppi criminali che si sono specializzati in questo business, tutti con a capo pericolosi personaggi tunisini, con basisti in Sicilia e in Tunisia, e rivenditori delle sigarette di contrabbando.
I fatti di ieri riportano d’attualità quanto scoperto nel 2012 dagli inquirenti sul conto di Moncer. “Barbanera” infatti stava progettando un attentato dinamitardo ai danni della caserma dei Carabinieri di Marsala. “Faccio saltare la caserma, già sto mettendo da parte, ogni volta, uno-due chili… appena cominciano ad essere cinquanta, cento chili, ti faccio sapere com'è… ti faccio spostare tutta la caserma a mare… tu dici, arrivo a scoppiare una bomba dietro la caserma dei carabinieri a Marsala, che succede? Sai, gli sbirri scappano da Marsala” si sente in una delle sue conversazioni intercettate.
L’operazione “Barbanera” è solo l’ultima in ordine di tempo contro le organizzazioni criminali che gestiscono i viaggi clandestini tra la Tunisia e la Sicilia. Nei giorni scorsi altra importante operazione ha svelato un’organizzazione collegata a quella di Moncer. Le due inchieste si sono basate anche sulla collaborazione di tunisini “pentiti” che hanno deciso di parlare anche per “evitare l’invasione di kamikaze in Italia”. Perchè uno degli elementi più preoccupanti è appunto la presenza a bordo, nei vari viaggi, di personaggi legati al terrorismo islamico.



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