Birgi, anche la Lega in campo: tante parole, poche soluzioni per l'aeroporto
Tante parole, poche soluzioni. Tanti interventi, ognuno con un'idea diversa. La Lega di Matteo Salvini, ieri mattina, con i suoi rappresentanti nazionali, regionali e provinciali ha fatto capolino a Marsala con una conferenza stampa che avrebbe dovuto proporre le idee per il rilancio dell’aeroporto di Trapani-Birgi.
Si è trattato in verità di un incontro politico leghista, invece, che ha voluto rimarcare la forza attrattiva del partito in questo momento.
Presenti per la Lega Igor Gelarda, responsabile Sicilia Enti Locali, Leonardo Tarantino, deputato nazionale, Andrea Cassani, sindaco di Gallarate.
Ad interfacciarsi con loro due imprenditori: Salvatore Ombra, già presidente Airgest dal 2007 al 2012, e Tommaso Dragotto, Amministratore delegato della Sicily by Car. E, sorpresa, anche il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, che forse non ha capito che era una conferenza di partito...
Si sono confrontati con i presenti, i giornalisti e qualche afecionado dell'ultim'ora, ma di iniziative progettuali concrete non ce ne sono state, solo un parlarsi addosso di cose già risapute. Tuttavia la Lega è il primo partito ad occuparsi ufficialmente con un dibattito aperto della questione Birgi.
Intervento interessante quello di Dragotto, la sua azienda è su copertura europea, da poco sbarcata nei Balcani, con ben 500 famiglie a cui garantisce occupazione.
Per Dragotto non ci sono soluzioni se non l’impegno serio e concreto di imprenditori che privatamente possano rilevare l’aeroporto.
Di fatto, sostiene l’imprenditore, il presidente della Regione, Nello Musumeci, dovrebbe mettere all’asta lo scalo al costo di 1 euro. Del resto, continua il manager, o le partecipate comunali e regionali si sanno gestire o è meglio dismetterle, Birgi è a rischio default e se non verrà gestito scomparirà.
Anche la fusione, ventilata da più parti, dell’Airgest con la Gesap di Palermo non può trovare facile soluzione, la Gesap è piena di debiti con le banche, dice Dragotto, e sottolinea che l’unica persona che ha apprezzato nella gestione manageriale dello scalo è stato Ombra: “Ha delle competenze e per dirigere una azienda ci vuole dietro una squadra formata di gente con le palle quadrate”.
Eppure in provincia di Trapani le bellezze artistiche e paesaggistiche non mancano, il turismo potrebbe essere una fonte di reddito altissima, purtroppo i dati dicono il contrario. Il territorio non è reso appetibile per la mancanza di servizi, di incentivi, di buoni sconto che possano portare il passeggero in questo lembo di terra. Puntare su cosa allora? Intanto sui servizi ma anche su tutte quelle compagnie aeree che volano con un diretto su alcune realtà italiane ed europee, Alitalia ad esempio non lo fa.
La dimostrazione che i sindaci possono svolgere un ruolo di primo piano nel rilancio del turismo è la città di Milano, diventata una meta attrattiva per i turisti ma pure per gli stessi italiani: Milano è turisticamente attrezzata.
Dragotto chiude il suo intervento con un atto di accusa nei confronti della Regione, che non si decide a indicare una strada, e poi lancia una provocazione: “Meglio utilizzare Birgi come outlet village che come aeroporto se non lo si fa funzionare”.
Presente il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, che si è limitato a dire che non ci sono bandiere sull’aeroporto, da Roma si devono, però, anche interessare a tutta una serie di infrastrutture che non funzionano a cominciare dalle strade e dalle ferrovie.
Di Girolamo era presente alla conferenza della Lega e non ha presenziato alla riunione dei sindaci organizzata da Giacomo Tranchida, a Trapani.
A funzionare bene, invece, è l’aeroporto di Malpensa, lo dice il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani. Evviva. Chiaramente dalla Lega dimenticano di dire che la costruzione di Malpensa è stata voluta dai leghisti ai tempi del primo governo Berlusconi, e lo spostamento del centro nevralgico di Alitalia nel nulla di Malpensa, da Roma, è stato uno dei motivi del crack della compagnia aerea.
Tornando all'aeroporto, oggi Malpensa è un aeroporto con un numero consistente di passeggeri, vanta circa 1300 dipendenti, una realtà che ha cambiato il volto e l’economia delle città vicine.
Un esempio che potrebbe traslarsi sul nostro territorio, secondo la Lega.
A porre dei dubbi è Salvatore Ombra sostenendo che potrebbe essere qualcuno della politica a non volere che il territorio decolli, in passato i numeri dei flussi turistici ci sono stati, fino a raggiungere i 2 milioni di passeggeri. Oggi mancano le azioni di rilancio e i manager scelti, insieme ai componenti del cda, non hanno portato nulla se non un ridimensionamento.
Ombra si lancia nel suo excursus da manager, ricorda le cose fatte, i cantieri avviati, le 40 rotte presenti.
Gelarda ha dichiarato che la Lega punta al rlancio dell’aeroporto di Birgi come sfida da vincere per avviare in Sicilia la riqualificazione di tutto il sistema delle infrastrutture. Senza infrastrutture moderne e efficienti la Sicilia non sarà mai al passo con gli standard del Nord Italia e del resto d’Europa”. Ma questo lo dicono tutti, la proposta concreta qual è?
La Lega ha aperto la sua campagna elettorale, Gelarda ha assicurato che “Si batterà in ogni sede istituzionale, dalla Regione a Bruxelles, per dare alla Sicilia infrastrutture, crescita e lavoro. Tutte cose - conclude Gelarda - che né la vecchia classe politica, né gli amministratori attuali hanno mai fatto”.
Insomma quale è la strada per salvare lo scalo? Nemmeno la Lega ha la ricetta, e Ombra indica un percorso diverso rispetto al passato: contattare altre compagnie aeree con in testa la Ryanair, mettendo a punto un sistema aeroportuale che possa gestire le rotte.
Una proposta lanciata da un ex manager che potrebbe restare solamente lettera morta se non recepita dalla politica regionale attuale.
E ad avere le idee chiare sull’aeroporto di Trapani-Birgi è il sottosegretario dei Cinque Stelle, Maurizio Santangelo.
Nessuna privatizzazione dello scalo ma la creazione di un’unica società di gestione. La privatizzazione, dice Santangelo, favorirebbe le lobby e si vanificherebbero gli investimenti pubblici finora fatti.
I conti di Airgest, prosegue il sottosegretario, possono essere messi in ordine seguendo una gestione managerale simile a quella di Catania e Palermo, il tutto con una regia della Regione.
Intanto, ieri mattina, presso l’aeroporto Vincenzo Florio si è tenuto un incontro con Paolo Angius, presidente Airgest, e le rappresentanze sindacali dei lavoratori dello scalo.
Si è fatto il punto sulla situazione attuale e sulle situazioni emergenziali da affrontare come la nomina del nuovo direttore, la valutazione dell’ipotesi di fusione con l’aeroporto di Palermo e le possibili nuove rotte già dalla stagione invernale in atto e dalla prossima estiva.
Giusi De Vita, responsabile dell’amministrazione del personale, ha sottolineato che per il 2019 saranno garantiti i livelli di occupazione ed è stato deciso, con le organizzazioni sindacali, l’insediamento di un tavolo tecnico per individuare una migliore organizzazione di lavoro delle risorse, in funzione della operatività dello scalo.
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