di Alessandro Mastromarino
"Cosa resterà ..." cantava con toni nostalgici Raf, e più o meno ora tutti al Liceo Classico qui a Marsala proviamo queste sue stesse emozioni, in preda alla nostalgia più pura, domandandoci: "Cosa resterà di questo Erasmus+?".
L'Erasmus+, per chi non lo sapesse, è un progetto fortemente voluto dall'Unione Europea, per avvicinare i popoli e diffondere tra i giovani i valori comunitari della confederazione.
Detto così, tutto ciò sembra solo una fredda e convenzionale definizione. Noi ragazzi Erasmus+ ci sentiamo invece di andare oltre e di raccontare e dire la nostra: proprio noi che siamo nati all'interno dell'Unione Europea, noi che quell'Unione l'abbiamo studiata sui banchi di scuola con passione, noi che siamo cresciuti con l'Euro in mano, noi che abbiamo sognato insieme alle nostre famiglie un'Europa unita libera da barriere e piena di libertà e fratellanza.
Durante questa settimana di permanenza in Italia, noi ragazzi del Liceo classico di Marsala abbiamo accolto studenti provenienti da Turchia, Polonia e Romania, paesi totalmente diversi e lontani ... ma cosi simili a noi! Che dire? Abbiamo imparato a scoprire nuove realtà, ad espandere i nostri orizzonti. Abbiamo mescolato le nostre culture, unendole con reciproco rispetto e imparando, l'uno dall'altro, valori che in questa "era di interconnessione" sembrano ormai scomparsi.
Non importa dunque se oggi tu parli un'altra lingua, se hai una cultura millenaria differente dalla nostra: notare che, in fin dei conti, al di là di ogni diversità, noi giovani, insieme, siamo semplicemente ragazzi che amano e vogliono conoscere il mondo, e che, come ha insegnato la globalizzazione in questi anni, cantano gli stessi generi musicali e condividono passioni e hobby, è emozionante.
Vedere che ragazzi molto lontani dalla tua vita, una volta entrati in contatto con te entrano subito in sintonia ... ci dovrebbe far riflettere tanto! Risate, battute, proverbi appresi in ogni lingua, rendono il tutto ancora più bello: vedere un ragazzo turco che si diverte a imparare i detti siciliani, una ragazza polacca che si innamora delle arancine siciliane e un ragazzo rumeno affascinato dai paesaggi siciliani ... non ha prezzo.
Vedere l'ultimo giorno l'albero della tua scuola addobbato da tanti post-it "pensierini Erasmus+", che recitano:
"Ciao Picciotti a presto!" o "Miei Compari" o "Siete il mio mondo" beh, ti fa felice e allo stesso tempo triste per i prossimi addii.
Si, i social hanno aiutato ad avvicinare il mondo, ma non avvicineranno mai fisicamente i continenti e i tuoi amici lontani!
Vedere con i tuoi occhi, durante la serata finale, tra mille selfie, sguardi pieni di lacrime, fa davvero male al cuore. Dover rincuorare ragazzi così diversi, ma perfettamente simili, ti fa pensare, riflettere e allo stesso tempo sentire impotente.
Cosa resterà dunque di questo Erasmus+? Parafrasando Raf... una grande nostalgia, un bagaglio culturale ricco di esperienze, tanti nuovi amici e un diario di viaggio ancora tutto da scrivere.
E-ntusiasmo
R-ealizzare
A-more
S-entimenti
M-aturità
U-nità
S-coperta