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17/12/2018 06:00:00

Sebastiano Grasso:"Con Arcobaleno chiediamo diritti per omosessuali, famiglie e bambini"

Sebastiano Grasso, presidente dell’associazione Arcobaleno che si è formata qualche giorno fa a Marsala nei locali della Chiesa Valdese. Che cos’è la vostra associazione e di cosa si occupa?

La nostra associazione nasce per la comunità LGBT che sta per lesbica, gay, bisessuale e transessuale, ma non ci focalizziamo solo su questo e cerchiamo di non ghettizzarci e di aprirci alla città e confrontarci con altre tematiche e problematiche, anche perché quando uno cerca un diritto è giusto che si possa affiancare ad altri.

Grasso, lei dice: io cerco un diritto. In realtà i diritti non dovrebbero essere cercati ma già riconosciuti e per questo esercitati.

Sì, tra l’altro ci sono anche diritti che non vengono dati, visto che c’è una costituzione che viene violata. L’articolo 3 racchiude in sé già tanti diritti e se solo i politici lo rispettassero non ci sarebbero né lotte né le associazioni per i diritti.

Siete già quaranta iscritti all’associazione. Diciamo che non è automatica l’equazione iscrizione uguale omosessualità?

No, nella nostra associazione non ci sono solo LGBT ma anche famiglie, persone che hanno difficoltà economiche, persone disabili, bambini che non possono avere la possibilità di praticare sport, ecc.

Vi vedremo sfilare come a Palermo nella marcia per i diritti?

Il gay pride l’avremmo fatto ma viene comunque limitato, perciò c’è in programma e spero che le istituzioni ci diano gli spazi. Penso che il prossimo anno ci sarà la possibilità di fare la marcia dei diritti.

Perché c’è la necessità di esternalizzare la propria sessualità?

Quando hai delle istituzioni e un governo omofobo con il ministro della Famiglia Fontana che lo esterna continuamente allora è una reazione naturale, come quella delle donne che hanno avuto il diritto all’aborto o come il diritto al voto. La marcia dei diritti serve a questo, non vogliamo cercare di ghettizzare solo un settore perché comunque siamo in tanti a cercare i diritti, come le donne, nel nostro statuto c’è la difesa della 194. Noi solo un anno e mezzo fa come LGBT abbiamo avuto la possibilità di sposarci. 

Il suo è stato il primo matrimonio gay celebrato a Marsala, prima all’estero e poi anche qui con la trascrizione dell’atto.

Sì, è stato celebrato prima negli Stati Uniti perché il mio compagno è americano e poi qui a Marsala per la mia voglia di esternare, perché non è possibile che un cittadino italiano - e ritorno all’articolo 3 - sta da vent’anni con il proprio compagno e ciò  non viene riconosciuto.

Grasso, c’è il caso di Vendola che assieme al marito ha adottato un bambino dopo una lunghissima vicenda burocratica. E’ un fatto che lei sente quello delle adozioni per una coppia gay?

Sì molto. A chi mi dice, io sono contro all’adozione perché manca la figura di mamma e papà. Io dico, se c’è una bambina senza genitori dove andrà: dalle suore; un bambino invece viene portato in un orfanotrofio gestito dai preti. Dove sarebbe a quel punto la doppia figura dei genitori in questi casi? A questo punto siamo per l’adozione anche per una coppia gay. L’unica cosa che importa è dare affetto a questi bambini abbandonati.

Grasso, oggi è un po’ anacronistico questo dibattito rispetto alle generazioni di bambini che certi problemi non se li pongono sia per l’amore tra persone dello stesso sesso, ma anche rispetto al fatto di avere un compagno di colore o di una religione diversa.

Io penso sia un fattore culturale, tramandato da millenni dalla religione cattolica e allo stesso tempo anche politico che ha utilizzato e strumentalizzato per farne un discorso elettorale, come stanno facendo ad esempio Salvini contro il genitore 1 e genitore 2 e il ministro Fontana che esterna che non ci sono famiglie arcobaleno che invece ci sono.

Parliamo dell’attività dell’associazione. State pensando di organizzare una mensa perché?

E’ stata suggerita durante l’assemblea costitutiva, anche perché ci sono delle famiglie che hanno questa sensibilità per aiutare chi non può permettersi un pasto caldo, ma abbiamo anche delle ragazze della nostra comunità LGBT che purtroppo sono state cacciate di casa.

Anche a Marsala ci sono di questi casi?

No, a Marsala no, ma in provincia sì. Volevo ricordare la giornata della memoria che ricorda l’olocausto. Il 25 di gennaio faremo una manifestazione per ricordare che oltre agli Ebrei anche la comunità LGBT è stata tra le vittime dell'olocausto con più di 35mila persone chiuse nei forni. Per quanto riguarda la marcia dei diritti, ricordo che dovrebbe essere a cavallo tra la fine di luglio e agosto.