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01/12/2018 07:19:00

Il maxi sequestro di droga al largo di Pantelleria. Ecco com'è andata

13,15 -  Totò Riina. Un nome così famoso e così importante per la criminalità organizzata di tutto il mondo da essere omaggiato addirittura... con una varietà di droga.

E' quello che hanno scoperto ieri i finanzieri di Trapani, che hanno effettuato il maxi sequestro di droga su una barca a vela con a bordo tre persone, fermata al largo di Pantelleria.



Ebbene, le sei tonnellate di hashish erano tutte disposte in grossi pacchi, ciascuno con una lettera, e poi con l'indicazione della varietà. Alcuni sacchi di iuta portavano la scritta "Totò Riina" (in verità lo scrivono con una i: RINA)

Come dire, ormai il "Capo dei Capi" è diventato una sorta di brand....

Su “El Canonero” sono state trovate sei tonnellate di droga che sul mercato avrebbero fruttato oltre 50 milioni di euro.

13,00 - Dopo il recente sequestro di undici tonnellate di hashish effettuato nel porto di Pozzallo, un’ennesima imponente operazione antidroga è stata realizzata dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, in cooperazione con il Comando Operativo di Pratica di Mare ed il Servizio Centrale Investigativo Criminalita? Organizzata di Roma, anche in questo caso grazie al contributo informativo fornito, in ambito di coordinamento internazionale, dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga italiana, dal CeCLAD-M Francese e dalle Autorità Doganali francesi, le quali hanno collaborato all’individuazione di un veliero, in navigazione a Nord Ovest dell’isola di Pantelleria, sospettato di trasportare un ingente quantitativo di stupefacenti.

Le risultanze delle indagini in corso e alcuni frenetici approfondimenti operativi nel frattempo posti in essere, hanno consentito al Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, di segnalare al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e al Gruppo Aeronavale di Messina il contesto in atto, i quali hanno immediatamente costituito un dispositivo tattico aeronavale impiegando un pattugliatore, un guardacoste e due elicotteri, oltre a due aeromobili operanti in quell’area marittima nell’ambito della missione Themis dell’Agenzia Europea Frontex.



L’imbarcazione a vela oggetto di segnalazione veniva avvistata da uno dei due elicotteri a circa 30 miglia a Nord Ovest di Pantelleria. Non esponendo alcuna bandiera e priva di sigle identificative, il natante è stato sottoposto a stringente monitoraggio anche tramite il dispositivo aereo in volo, finché non è stato raggiunto dal Guardacoste G202 “Salerno”.

Considerate le avverse condizioni meteo-marine e la vicinanza delle acque territoriali tunisine nonché la necessità di eseguire l’inchiesta di bandiera per appurare la nazionalità del veliero, il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo autorizzava l’abbordaggio da parte del predetto
Guardacoste.

L’imbarcazione, denominata “El Canonero”, di colore bianco, lunga 12.40 m. e larga 4.25 m., aveva a bordo un ingente quantitativo di sostanza stupefacente racchiusa in sacchi di iuta ed era condotta da tre persone di equipaggio: due spagnoli e un colombiano, D.G.C. (37 anni) e A.T.A. (39 anni) e L.A.C.S. (38 anni). La verifica documentale effettuata a bordo consentiva di rilevarne la nazionalità belga con porto di registrazione Cartagena (E).

In attesa di acquisire, tramite la D.C.S.A., l’autorizzazione dello Stato di bandiera a procedere al compimento delle operazioni di polizia giudiziaria, ai sensi dell’art. 17 della Convenzione di Vienna contro il traffico internazionale di stupefacenti e sostanze psicotrope, il veliero, dopo aver effettuato uno scalo tecnico nel Porto di Pantelleria per la sua messa in sicurezza mediante ottimizzazione della distribuzione del carico, veniva scortato presso il Porto di Trapani, ove nel frattempo era intervenuta una “task force” costituita da oltre 20 militari del G.I.C.O. di Palermo, del Nucleo Polizia economico-finanziaria di Trapani e del Servizio Centrale Investigativo Criminalità? Organizzata di Roma per l’approfondito controllo al momento dell’attracco. La perquisizione ha consentito alle Fiamme Gialle di rinvenire occultati all’interno del natante complessivamente kg. 6360 di hashish, confezionati in tipici sacchi di iuta contenenti differenti qualità? del predetto stupefacente, tra le quali spiccano quelle riportanti sulle confezione il marchio
distintivo “Totò Rina” .

I Finanzieri, dopo aver preso contatti con la Procura della Repubblica di Trapani, hanno sequestrato l’imbarcazione, la sostanza stupefacente trasportata e la strumentazione di bordo utile alla ricostruzione della reale rotta seguita, mentre i tre membri dell’equipaggio sono stati arrestati e tradotti presso la Casa Circondariale di Trapani.

La sostanza stupefacente sequestrata, destinata ai consumatori europei, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, oltre 50 milioni di euro. La “El Canonero” e? la quarta imbarcazione che viene sequestrata nel Canale di Sicilia da questa estate dopo la “Quest”, la “Remus” e la “Leucothea”.
Con l’operazione “Libeccio International” il Nucleo Pef di Palermo e? partner dal 2013 della Joint Operation Task “Rose of the Winds” con Spagna (operazione “Urca”), Francia (operazione “Exo7”) e Grecia (operazione “Cleopatra”) patrocinata dall’Europol.

Da allora, anche grazie all’impiego del dispositivo aeronavale del Corpo, dotato di unita? navali e velivoli in grado di effettuare un’accurata ricerca degli obiettivi in acque internazionali, sono stati sequestrati stupefacenti per un valore stimato complessivo di circa 2 miliardi di euro, 13 navi e arrestati oltre 100 narcotrafficanti.

07,00 - Rischiava di affondare al largo di Pantelleria, per il troppo carico. Gli investigatori seguivano da tempo quella imbaracazione a vella troppo pesante e con tre persone a bordo. Cosa portava mai? Ieri è così scattato il blitz, che ha confermato i sospetti. La barca portava cinque tonnellate e mezzo di hashish. La Guardia di Finanza ha così arrestato le tre persone a bordo, due spagnoli e un colombiano, e portato la barca al porto di Trapani, dove ieri è avvenuto il sequestro della droga, imballata in grossi involucri, contraddistinti da alcune lettere. 

Bocche cucite da parte degli investigatori della guardia di finanza di Trapani e di Palermo, a coordinare l'operazione la Procura di Palermo. L’operazione è stata condotta da mezzi territoriali e speciali, come lo Scico (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata), delle Fiamme gialle, in collaborazione con il comando generale della Guardia di finanza, il Maritime analysis and opertions centre di Lisbona e la Direzione centrale dei servizi antidroga di Roma.

Solo giovedì una barca a vela battente bandiera olandese era stata fermata dagli investigatori delle fiamme gialle a largo di Ragusa a bordo aveva 11 tonnellate di hashish.

Ieri c'è stata un'altra vasta operazione antidroga in Sicilia, da parte della polizia di Stato. Quattordici le misure cautelari emesse dal gip di Palermo eseguite dagli agenti della squadra mobile del capoluogo e dai colleghi delle delle questure di Agrigento, Reggio Calabria e Siracusa. L'indagine, coordinata dalla Dda di Palermo, ha fatto luce su un traffico di cocaina che comprata in Calabria, tramite pusher veniva smistata anche in provincia di Agrigento, arrivando all'isola di Lampedusa. I poliziotti hanno accertato che lo smercio dello stupefacente nelle varie province era garantito da una cerchia di corrieri, di professione commercianti ambulanti, pusher di fatto che, per il loro mestiere ufficiale, raggiungevano i mercati rionali senza destare sospetto. La caratura criminale dell'associazione, che trattava anche hashish e marijuana, è provata da una articolata suddivisione dei ruoli tra i componenti: solo ad alcuni era delegata la comunicazione con i referenti delle singole province di destinazione della merce.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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