Trattative chiuse per la segreteria provinciale del Partito Democratico, colpo di coda di Baldo Gucciardi che punta su Giuseppe Lombardino, sindaco di Santa Ninfa.
Lombardino è vicino da sempre all'area di Baldo Gucciardi ma negli ultimi mesi si è avvicinato anche a Giacomo Tranchida.
Il segretario uscente dem, Marco Campagna, non aveva avuto sponda nei vari territori, in molti si erano lamentati e così il passo indietro.
In molti anche, soprattutto a Trapani, avevano manifestato la volontà di non partecipare ad un congresso che fosse fotocopia del precedente, amalgama di Baldo Gucciardi.
Si è optato allora per la figura di Lombardino che è vicino a Gucciardi ma non lontano da Tranchida.
Si tratta di una candidatura unitaria, gradita pure a capo a Mino Spezia, ex sindaco di Valderice.
Lombardino, insieme all'area degli ex Ds, convergerà su Teresa Piccione per la segretaria regionale.
L'accordo che vedeva Gucciardi appoggiare Davide Faraone per la segreteria regionale, le primarie sono per il 16 di dicembre, è sfiorito prima ancora che si schiudesse il bocciolo.
Un eufemismo per meglio comprendere come il deputato regionale sia vicino a Giuseppe Lupo e all'area di Dario Franceschini e non ai renziani con a capo Davide Faraone.
Un accordo stretto a Palermo, venerdì sera, che è durato meno di una settimana tra Gucciardi e Faraone.
Da Lombardino a Gucciardi il passo successivo è quello dell'appoggio a Teresa Piccione, come abbiamo anticipato più volte.
Marco Campagna nel frattempo ha salutato i suoi compagni di partito in un lungo documento, che riportiamo di seguito:
Sono stati cinque anni intensi, dove in un partito difficile e con una fase congressuale mai sopita, abbiamo lavorato nell’interesse della nostra comunità politica. Le feste dell’Unità, la formazione attraverso i wikidem, le vittorie in città importanti come Salemi, Trapani e Marsala oggi guidate da uomini del Pd, sono il frutto del lavoro di tante e tanti, che in questo partito ci hanno creduto e continuano a crederci. Anche nei momenti difficili, il Partito Democratico in questa provincia ha retto, raggiungendo risultati sempre al di sopra delle percentuali regionali, è stato così per il referendum costituzionale, per le regionali dove abbiamo raggiunto il 20% in una campagna elettorale tutta in salita e infine per le politiche, dove pur non avendo posti garantiti i nostri candidati hanno fatto una campagna elettorale senza risparmiarsi. In questi anni è innegabile però che è cambiata l’Italia e che il Partito Democratico, troppo preso dalle sue divisioni interne, non ha saputo comunicare ciò che di buono ha fatto, ma soprattutto non è stato capace di interpretare le paure dei cittadini. Dopo il 4 marzo, tutti auspicavamo un momento di riflessione, che portasse ad un congresso di profondità ma soprattutto che sciogliesse le troppe questioni in sospeso, tutto ciò non è avvenuto e ci ritroviamo ad affrontare un congresso che per tempi e modalità sicuramente non potrà dare le risposte di cui ha bisogno il Pd per ripartire. I congressi però devono essere svolti, così come deliberato dalla direzione regionale, ma vanno svolti non guardando al proprio destino personale, ma mettendo in primo piano la richiesta di Unità che è arrivata da Piazza del Popolo. Ed è proprio pensando a ciò che ci chiedono i nostri elettori e i nostri iscritti che ritengo che dopo cinque anni si sia esaurita la mia esperienza alla guida del Pd trapanese. Ogni stagione ha bisogno di una sua cornice. Si deve cambiare per interpretare il presente e prepararsi al futuro. E’ necessario un congresso dove tutti quelli che hanno invocato l’unita’, anche durante l’ultima direzione provinciale, ora con generosità siano capaci di praticarla, pensando al destino di una comunità che ha bisogno di ritrovarsi e di farlo in fretta, per ritornare ad essere protagonista di quelle piazze che anche in questi giorni continuano a mobilitarsi senza individuare nel Pd il proprio riferimento politico. In questi mesi abbiamo lavorato sperimentando nuove forme di partecipazione, non in contrapposizione al Pd, ma per essere complementari al lavoro del partito, questo continueremo a fare, rimanendo sempre dalla stessa parte del Pd, ma dalla stessa parte delle associazioni e dei movimenti che interpretano quel dissenso nei confronti di una politica populista che mette in pericolo la democrazia in questo paese. In questa fase così complicata per l’Italia e per la Sicilia bisogna dare importanza alla bellezza della politica avendo l’entusiasmo e la dignità di chi sa di aver fatto un bel pezzo di strada insieme e che senza bisogno di ruoli ha voglia di continuare a farla. Con l’insediamento della commissione per il congresso si concluderà il mio mandato, sarà compito dei componenti della commissione traghettare il Pd verso il congresso, questo non significa che si conclude qui il mio impegno all’interno del Pd, continueremo insieme a lavorare per rilanciare il Partito, rispettando l’esito congressuale, convinti che il segretario eletto debba ricevere il sostegno e la collaborazione di tutti come non è avvenuto in passato. Il mio ringraziamento personale a tutte le democratiche e i democratici che in questi anni con entusiasmo e spirito di sacrificio si sono impegnati in questa provincia.