"Un uomo buono". Così Vittorio Sgarbi, ex Sindaco di Salemi, ricorda Alessandro Scavone, che è stato consigliere comunale subito dopo la sfortunata parentesi amministrativa di Sgarbi.
Nell'occasione Sgarbi ritorna a parlare dello scioglimento per mafia del Comune di Salemi, quando lui era Sindaco. Sgarbi ricorda anche che Scavone era autore di un libro dove aveva raccolto materiale fotografico sulla storia di Salemi. In realtà era il padre.
Alessandro Scavone era un imprenditore agricolo di 44 anni, consigliere comunale a Salemi per il “Partito della rivoluzione”, la lista di Vittorio Sgarbi che avrebbe dovuto incontrare lunedì mattina a Palermo per una visita al Cretto di Burri.
Scavone sabato sera era corso con la sua jeep e un altro amico, Salvatore D’Amato, alla ricerca di una terza persona in difficoltà nei pressi del distributore di benzina Tamoil. Lo stesso distributore che Scavone gestiva con il suo amico Gianni Tantaro lungo la statale già sconvolta da lavori di ristrutturazione, anche se la sua principale attività era quella di imbottigliare vino nell’area di Salemi, in provincia di Trapani, dove si parlò di lui quando imbottigliò il “vino per l’Unità d’Italia”. Estroverso e sempre disponibile per altri, sotto un diluvio incessante, Scavone s’è avventurato con D’Amato senza immaginare che il vicino fiume San Leonardo si sarebbe trasformato in un’onda vertiginosa alimentata dalle acque scese tumultuosamente dalla vicina collina di Vicari. Sbalzato fuori dall’abitacolo, Schiavone è stato poi trovato incastrato fra le lamiere contorto di un guardrail.