Non è stato approvato ieri il consolidato al bilancio per l'esercizio finanziario del 2017 dal consiglio comunale di Marsala.
La delibera è stata trasmessa dall'Amministrazione Comunale a Palazzo VII Aprile il 17 di ottobre, non poteva essere trasmessa prima fino a quando non veniva ratificata l'immediata esecutività del bilancio, allo stesso modo il presidente del consiglio, Enzo Sturiano, ha trasmesso con carattere di urgenza la delibera alla commissione consiliare di pertinenza, che ha emesso parere il 30 ottobre.
Sturiano spiega ai suoi colleghi consiglieri che la mancata approvazione del consolidato blocca la spesa pubblica, in tema di assunzioni non si potranno assumere gli autisti per quanto riguarda lo Sma, non si potrà assumere il dirigente tecnico e non si potrà fare alcuna mobilità.
Lo dice il presidente di Sala delle Lapidi: è necessario approvare il rendiconto di gestione per una serie di assunzioni, altrimenti si blocca la città, ci sono dei padri di famiglia che attendono.
Tuttavia, l'appello non viene raccolto e si lascia venire meno il numero legale.
E' una vergogna quella che si è consumata, è giusto che i cittadini sappiano.
In aula c'è il funzionario Filippo Angileri, e il presidente dell'assise chiede come mai il consolidato del 2017 è stato trasmesso in consiglio solamente a fine estate 2018. Angileri, con onestà intellettuale, chiarisce che la responsabilità è degli uffici e non del consiglio comunale per il ritardo nell'approvazione.
A relazionare sull'atto è lo stesso funzionario, il consolidato approda in aula per la prima volta quest'anno perchè la legge prevede che le partecipate del Comune siano oggetto di consolidamento.
La sintesi è che senza i trasferimenti del Comune di Marsala queste partecipate non riuscirebbero nemmeno ad approvare un loro bilancio interno.
L'intervento dei vari consiglieri è indirizzato a rivedere gli enti gestiti dal Comune, da Marsala Schola all'Ente Mostra di Pittura.
Giovanni Sinacori chiede all'assessore Anna Maria Angileri, presente in aula, di intestarsi la creazione di un consiglio di amministrazione per Marsala Schola, istituzione che il consiglio comunale ha deciso di non chiudere ma di mantenere in vita. Il consiglio di amministrazione avrà la sua responsabilità politica, questo chiede il consigliere Sinacori, affinchè si occupi non solo di scuola ma anche di cultura.
Fa chiarezza l'assessore Angileri: le partecipate incidono sul bilancio del Comune per circa il 5%.
Tuttavia, l'orientamento nazionale è quello di tagliare le partecipate, a stabilirlo è stato il decreto Madia, partecipate che appesantiscono l'ente non tanto dal punto di vista economico ma dal mancato snellimento del lavoro: “ Lo vedo con Marsala Schola, quando ci dobbiamo mettere insieme per discutere una delibera, che riguarda i servizi scolastici, la cosa non è semplice per niente. Si tratta, infatti, di una partecipata che dipende dal Comune al 100%”.
L'istituzione, insomma, è ibrida. Per l'Amministrazione Marsala Schola andrebbe sciolta nell'ottica della legge nazionale e di una razionalizzazione del personale e di snellimento burocratico.
La richiesta di un consiglio di amministrazione per l'istituzione è ragionevole, chiosa la Angileri, ma bisogna anche dire che si devono allocare le somme necessarie per garantire i compensi a chi andrà ad assumersi ruoli e responsabilità.
In aula, nel frattempo, non ci sono i numeri, molti consiglieri comunali sono assenti, altri sono usciti.
Un richiamo alla responsabilità lo fa Arturo Galfano, è necessario votare il consolidato: si fermerebbe la città, si fermerebbero le assunzioni.
Niente da fare, l'appello non viene raccolto. Galfano fa sentire la sua voce: “Ma scherziamo?”.
In aula restano appena 11 consiglieri, Daniele Nuccio è l'unico che dichiara di lasciare l'assise per coerenza con quello che pensa da mesi oramai, è rimasto in consiglio per la votazione del Piano Triennale e del Bilancio ma non se la sente di rimanere in aula per la votazione del consolidato, il numero legale deve essere garantito dalla maggioranza del sindaco, se questa esiste ancora.
La posizione assunta da Antonio Vinci e Angelo Di Girolamo, consiglieri del Pd, è quella di restare fuori dall'aula e di non partecipare alla votazione, non garantendo il numero legale.
I due consiglieri continuano a dire di appartenere al Pd ma di fatto si comportano da opposizione ad una Amministrazione che è solo targata Pd, tutto questo si consuma nel silenzio assordante di un partito provinciale che fa finta di non vedere, e quando messo al corrente farfuglia dicendo che la situazione si allineerà dopo la fase congressuale.
Mai si era visto un partito di maggioranza che non ha una linea politica né cittadina e all'occorrenza provinciale, Marco Campagna delega il chiarimento e i provvedimenti a un momento successivo.
Il deputato regionale eletto Baldo Gucciardi, carica apicale in tutta la provincia per i dem, tace ma è a conoscenza dei fatti.
Crisi profonda, incapacità a risolvere problematiche che creano malumori e che allontano, ancora e più, da un partito che non ha alcuna guida.