A seguito di quanto letto anche in questi ultimi giorni su vari portali, sui problemi del randagismo nella città Castelvetrano, il sottoscritto dott. Gaspare Lipari, vice Presidente della Lida, associazione No-Profit, da tempo operante sul territorio (e non solo) della provincia di Trapani, si sente in dovere di chiarire alcuni punti della questione.
E precisamente:
Il Comune di Castelvetrano, ormai da molti anni, spende circa 300.000 euro l’anno per combattere il fenomeno del randagismo sul territorio, e questo visibilmente con scarsissimi risultati.
Anzi si registra che, sotto l’egida dell’attuale amministrazione comunale commissariale il problema si è ulteriormente aggravato.
A rilevarlo è il dato oggettivo sotto gli occhi di tutti, scevro da qualsivoglia interpretazione politica o di parte.
Il problema canile è la conseguenza di un assoluto mancato controllo del territorio, tanto che il randagismo in città ha raggiunto livelli di emergenza e pericolosità mai riscontrati in nessuna precedente amministrazione.
Senza volere accennare in questa sede al gravoso problema del randagismo itinerante e degli episodi di violenza nei confronti degli animali avvenuti in città, è un fatto incontrovertibile che il canile municipale versa in uno stato di assoluta emergenza/urgenza igienico sanitaria e di seri problemi organizzativi e gestionali.
Infatti sono ormai mesi che le associazione animaliste presenti sul territorio, consapevoli della gravità dei fatti, si offrono spontaneamente per svolgere attività di collaborazione fattiva con i preposti.
E per questo, e per una più opportuna organizzazione, hanno ripetutamente cercato di aprire un dialogo con i commissari attualmente insediati senza ricevere alcun segnale di risposta.
Ciò nonostante, i volontari hanno svolto e svolgono quotidianamente il loro operato, con energia e determinazione, perché il fine prescinde da possibili riconoscimenti.
Questo è avvenuto e avviene anche presso la sede del canile municipale ed anche in questo caso i volontari si sono fatti carico di portare con sé attrezzature e strumenti per le pulizie oltre che cibo per gli animali.
Non solo…!
E’ Importante sottolineare che l’operato delle associazioni è intervenuto costantemente anche nello svuotamento del canile.
Queste infatti hanno fatto da tramite in maniera gratuita per le adozioni in ogni parte di Italia senza gravare sulle casse comunali nella quasi totalità dei casi.
Ma le attività non si esauriscono qui.
Si rileva infatti che l’attività svolta dai volontari e quindi delle associazioni ha compreso anche attività di pronto intervento e assistenza veterinaria e farmaceutica DI TASCA PROPRIA…
Quindi, in riferimento a quanto da qualcuno asserito circa spese (ingenti?) sostenute da comuni limitrofi per svolgere le stesse attività di assistenza (tra l’altro di propria competenza) preme sottolineare che a parità di spese (ingenti!) nel caso dei volontari queste non hanno intaccato per nulla le casse del Comune di Castelvetrano.
E non dovrebbe essere così.
La grave realtà in cui versa il canile di Castelvetrano non è data da un momentaneo problema, ma è testimoniata da ripetuti interventi documentati anche dalla Forza pubblica ed esiste ampia documentazione fotografica che mostra in tempi successivi, da alcuni mesi, un peggioramento delle condizioni e nessun miglioramento, salvo qualche piccolo ritocco nell’imminenza di controlli annunciati.
La verità è che la realtà del randagismo a Castelvetrano e del suo Canile è frutto di una scarsa attenzione degli amministratori al problema e questo in controtendenza a quanto si registra non solo su scala nazionale ma anche in mille realtà regionali a noi vicine.
Questa situazione ha raggiunto livelli talmente aberranti da essere passata all’attenzione degli animalisti operanti non solo in Sicilia, e questo giustifica un loro possibile intervento (legittimo).
Che il problema esistesse già con le precedenti Amministrazioni è indiscusso ma di certo ci si sarebbe aspettati una maggiore sensibilità da parte degli attuali commissari.
Lasciare il canile privo di assistenza igienica e alimentare, nei giorni festivi per asserita carenza di personale ci sembra veramente eccessivo e comunque in contrasto con la sensibilità di un Paese civile.
A nulla vale riferirsi, a giustificazione, alla mancanza delle corrispondenti spese iscritte in bilancio o a contratti con il personale dove non sono previste le festività come giornate lavorative…nelle situazioni d’emergenza chi è preposto si adoperi per trovare fondi e possibili soluzioni fattive…
In caso contrario non si gridi allo scandalo a causa di cittadini malfidati e “fuorilegge”, perché canile docet, in questo caso siamo tutti fuorilegge…
dott Gaspare Lipari, vice presidente della Lida