Il Tribunale di Marsala ha ritenuto giusto il licenziamento del consigliere comunale Alfonso Marrone, respingendo il suo ricorso.
Come ha raccontato TP24 - Il territorio in diretta, il consigliere ha usufruito dei permessi dovuti per legge a chi fa attività politica per farsi, invece gli affari suoi: andare dal gommista, come dall'assicuratore, etc.
E' una vicenda grave. Quando l'abbiamo raccontata, ci siamo presi gli strali e le offese da parte del Consiglio Comunale di Marsala, del suo presidente, Enzo Sturiano, di diversi consiglieri comunali pronti a difendere il collega rispetto alle nostre "illazioni", che, secondo loro, gettavano discredito sulle istituzioni politiche a Marsala.
Qui chi getta discredito, possiamo dirlo con serenità, sono i consiglieri comunali e i politici in generale che approfittano della loro posizione e abusano di garanzie e privilegi.
Dal consiglio comunale ci aspettiamo delle scuse, che ovviamente non arriveranno. Ma effettivamente la fila di quelli che, negli anni, dovrebbero chiederci scusa, per averci insultato e denigrato solo per aver raccontato fatti veri e circostanziati, è lunghissima.
Tra gli strenui difensori di Marrone, Sturiano e company, c'è anche li consigliere dei Cinque Stelle, Aldo Rodriquez. Si, un grillino che difende la casta, l'ennesimo tradimento di un movimento che era nato con ben altre intenzioni, e che invece ora si accuccia accanto al potere. Rodriquez, in particolare, non ha chiarito come mai Marrone risultasse presente in una riunione della commissione della quale è presidente, quando invece secondo le carte depositate in Tribunale era da tutt'altra parte. Aveva un solo modo, il grillino Rodriquez, per mostrare la sua buona fede (anzichè insultare i giornalisti che, anche per i grillini, sono bravi e liberi solo quando si occupano dei difetti degli altri): presentare una querela per falso. Perché, delle due l'una: o è falso il verbale della commissione, o è falsa la relazione investigativa. Non lo ha fatto. Come Di Maio con la storia della manina e della denuncia che il giorno dopo doveva fare in Procura a Roma. Ancora aspettiamo. Ancora aspettano.
La redazione