Continuiamo oggi la pubblicazione delle osservazionie pervenute alla nostra redazione da Antonio Galfano, in merito all'inchiesta che abbiamo dedicato a Palazzo Lucatelli. Questa è la terza e ultima parte della lunga replica di Galfano, che, negli interventi precedenti, ha asserito la regolarità delle operazioni contabili tra Comune di Trapani ed Ente Luglio per l'acquisto di Palazzo Lucatelli, e ha motivato il perchè dell'acquisto. Qui gli altri due punti:
5- PROPOSTA DI INTEGRARE L’INCHIESTA GIORNALISTICA CON L’INSERIMENTO DEL SESTO CAPITOLO DA DEDICARE ALLA QUESTIONE DELLA PROGETTAZIONE, NELL’ AMBITO DEL PALAZZO LUCATELLI, DI UN POLO SOCIO-CULTURALE POLIVALENTE ED ALLA SUSSISTENZA O MENO DEI PRESUPPOSTI GIURIDICI RICHIESTI PER LA SOPRAVVIVENZA DELL’ENTE LUGLIO.
Tralasciando tutti gli altri aspetti procedurali maturati nel periodo antecedente alla vendita del palazzo Lucatelli all’Ente Luglio e ogni altra valutazioni su questioni non direttamente pertinenti con la mia carica pregressa di Consigliere delegato del suddetto Ente ( cessata, se mal non ricordo, nel Giugno del 2012), prima di concludere ipotizzo e propongo, sempre da “libero pensatore”, un sesto capitolo d’inchiesta da dedicare ai seguenti due aspetti, da me ritenuti assai interessanti:
1) determinazione assunta dall’Ente luglio musicale al fine di utilizzare il finanziamento di due milioni di euro in precedenza citato per attuare un nuovo progetto (redatto dal libero professionista ing. Stefano Nola ) finalizzato ad utilizzare il palazzo Lucatelli, acquistato con un finanziamento Ministeriale, non già per lo svolgimento delle funzioni essenziali dell’Ente (teatro e altri locali di servizio o strumentali) bensì per lo svolgimento di servizi socio-culturali di competenza del Comune di Trapani o di altro soggetto istituzionale pubblico (l’Ente Luglio non lo è), pur in assenza di qualsiasi preventiva intesa convenzionale in tal senso, che avrebbe dovuto essere formalizzata preventivamente con il Comune stesso, in relazione alla suddetta nuova e diversa impostazione progettuale rispetto ai precedenti atti di indirizzo politico-amministrativo (in mancanza di uno studio tecnico di non fattibilità assoluta di una diversa struttura teatrale) ) sia al diretto conferimento dell’incarico all’ing. Nola; e ciò anche con riguardo al regime di comproprietà del suddetto immobile .
2) le ragioni che inducono l’Ente Luglio a continuare ad assumere responsabilità ed impegni particolarmente gravosi pur a seguito della cessazione dei requisiti giuridici essenziali richiesti dalla legge ai fini della Sua sopravvivenza, così come ho avuto modo di rappresentare al precedente Sindaco di Trapani con lettera raccomandata in data 18 febbraio 2014 , diffusa anche attraverso la redazione di TP24,nel contesto della rubrica<< lettere ed opinioni>> del 19/02/2014, sotto il titolo: < Scrive Antonio Galfano, in replica a Gino Bosco, sui conti dell’Ente Luglio di Trapani> (ancora cliccabile per la sua lettura integrale). Detto per inciso, non ho mai capito le ragioni per le quali l’ex Sindaco dott. Damiano, pur conoscendomi personalmente, mai mi ha interpellato a proposito della succitata mia missiva e nulla mi ha mai chiesto sia su questioni relative all’Ente luglio Musicale, in cui svolgevo il ruolo di Consigliere delegato al momento del Suo insediamento nella carica di Sindaco ( addirittura neanche si preoccupato delle rituali operazioni di “subentro” e di consegna delle pratiche dell’Ente) sia su questioni concernenti il Comune di Trapani, pur sapendo che un pezzo della mia carriera di Segretario comunale generale l’avevo svolto proprio in quest’ultimo Ente locale. Anzi, dopo un primo fugace colloquio iniziale, non mi ha più degnato della pur minima attenzione. Un simile silenzio – mi chiedo - è imputabile ad un senso di sfiducia nei miei riguardi o ad una consolidata singolare forma di impostazione concettuale e comportamentale ? Oppure alla concomitanza dell’uno e dell’altro aspetto?
Tornando alla delicata questione, giuridico-Ordinamentale, della sopravvivenza o meno dell’Associazione Ente Luglio musicale,con le connotazioni partecipative e funzionali attualmente vigenti, sempre da “libero pensatore”, sono ancora dell’avviso:
- che l’ammissione di altri soci al fine di mantenere il regime associativo minimale presuppone, in base allo Statuto dell’Ente in questione, la sussistenza di almeno due soci di livello istituzionale tra quelli che avevano determinato la costituzione originaria dell’Organismo ( Comune di Trapani, provincia Regionale di Trapani e Camera di Commercio di Trapani ; la singolare ammissione associativa del Rotary Club ( (a condizioni < stracciate>) a seguito del recesso associativo della Camera di Commercio prima e della Provincia successivamente ( quest’ultima peraltro poi radicalmente ridisegnata dal legislatore Regionale) non può concorrere al mantenimento in vita del Luglio Musicale per ragioni di tutta evidenza . Salvo che non sia stata operata, in via preventiva, una modifica statutaria in tal senso. Ma se così fosse stato si dovrebbero rinvenire cospicui apporti finanziari da parte del nuovo socio e- sul piano della disciplina giuridico-finanziaria – specifici criteri “ di ripartizione” delle rispettive responsabilità, ivi comprese quelle riferite al dimensionamento “differenziato”, tra le due fattispecie di soggetti associati, delle dotazioni finanziarie associative annuali e degli eventuali apporti finanziari straordinari ;
- che la configurazione della possibilità di assimilare giuridicamente l’Ente alle società di capitali partecipate unicamente dal Comune – utilizzando a tal fine il rinvio integrativo alle norme riguardanti le società, operato dal codice civile, e la speciale disciplina normativa dettata in materia dal legislatore Nazionale - sarebbe aberrante non solo per il fatto che nel caso di specie la cessazione del regime associativo ( non societario, si badi bene) è espressamente disciplinata dalla legge ma anche perché l’Ente Luglio, a differenza delle società di capitali, originariamente “miste” ( in quanto “partecipate dal Comune e da imprenditori privati) non è preposto alla gestione di servizi pubblici locali, nei termini delineati dal vigente Ordinamento degli Enti locali
Quando è vero,invece, che sul piano politico-amministrativo,dovrebbe reclamarsi con urgenza un energico intervento finalizzato a recuperare, attraverso il concepimento di un nuovo assetto organizzativo/ istituzionale, le importanti funzioni già demandate al Luglio musicale e ciò anche al fine di tutelare, in tempo utile, i Suoi dipendenti, che in ogni caso meritano la massima attenzione.
Colgo l’occasione comunque per ringraziare Codesta Redazione per l’attenzione che ha sempre riservato ai miei interventi chiarificatori tra i quali - con riferimento alla delicata questione di cui sopra - richiamo in questa sede, quello pubblicato nel contesto della rubrica << lettere ed opinioni> del 12/05/2016, sotto il titolo:< Antonio Galfano: “Indagini sul Luglio musicale di Trapani? Un’opera già vista”( anch’esso ancora cliccabile per la lettura integrale).
Cosa succederebbe se l’Associazione Ente Luglio venisse sciolta?
Richiamando la colorita similitudine “Camilleriana” del cetriolo e dell’ortolano, riportata nell’inchiesta giornalistica, si registrerebbero effetti grotteschi determinati dall’evenienza che il Comune di Trapani, rientrando, in base agli atti adottati, nella piena proprietà del Palazzo Lucatelli , eserciterebbe finalmente la parte del “cetriolo”, lasciando all’Ente Luglio e/o ad altri il ruolo dell’“ortolano”. Ma a questo punto lo spauracchio della “indesiderata intromissione” di nuovi cetrioli cesserebbe del tutto per via della dismissione dell’orticello.
6- BREVI PRECISAZIONI CONCLUSIVE
Su tutti gli aspetti esposti in questa sede e nel contesto dell’inchiesta giornalistica, personalmente non temo l’eventuale intervento della Procura della Repubblica a seguito dell’esposto/denuncia di De Santis o in forza di qualsiasi altra azione o sollecitazione in tal senso. Anzi fin d’ora mi considero a totale disposizione della Procura medesima, ALLA QUALE TRASMETTO COPIA DEL PRESENTE SCRITTO. Per altro verso, tuttavia, neanche sono propenso a dare credito alle diverse congetture “disfattiste”, ivi comprese quelle secondo cui, sul piano politico/ amministrativo locale, qualche “operatore” tende ad indossare l’abito di < Paladino della legalità> e di < Maestro di Buon Governo> al fine di spostare “ i riflettori che contano” su altri versanti, e al tempo stesso, allo scopo di conservare e, anzi, di migliorare il proprio livello di affidabilità ( e non solo quello, forse).
MARSALA,04/09/2018
Antonio Galfano
(già consigliere delegato dell’Ente Luglio musicale Trapanese)